Autobiography
Eccoci a più di un anno dal piccolo capolavoro Black Origami con "Autobiography", la colonna sonora della sua collaborazione con il noto coreografo britannico Wayne McGregor (evento organizzato dal celebre festival di musica elettronica Unsound, tenutosi a Cracovia). Non è propriamente il terzo album di Jlin - in dirittura d'arrivo a cavallo tra il 2019 e il 2020 - bensì una magistrale ed alternativa colonna sonora capace di fluire tra spunti d'avanguardia e rigorose sequenze post-IDM. Per Jlin, fare musica per la danza è l'adempimento di un sogno adolescenziale in pratica, in particolare la performance della compagnia di Wayne McGregor è stata la prima esibizione cui avesse mai assistito di persona. Un disco trasversale che conferma la statura di una delle più dotate ed eclettiche performer e produttrici contemporanee.
I rimbalzi di voci, metallo, ritmi metallici e acidità esaltano la ripetitività di Unorthodox Elements, mentre Kundalini è un viaggio indiano di percussioni e archi, scampoli dub, frequenze basse saltellanti di irrefrenabile andatura e ipnotismo intrigante almeno quanto la tabla balearic di Blue I (Boxata su Blow up Settembre, voto 8)
Disco 1
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