Bachelard e le «provocazioni» della materia
A cinquant'anni ormai dalla morte di Gaston Bachelard (1884-1962), sorprende l'attualità della sua opera e la vivacità di un pensiero articolato, complesso e capace di interpellare saperi plurali. Tra i molteplici percorsi possibili si è scelto di interrogare quello della materia, affrontato secondo la modalità della provocazione, ossia dell'inevitabile messa in questione della soggettività. Le risposte - parziali, aperte, a volte contraddittorie - alle provocazioni della materia che qui vengono presentate si muovono secondo il doppio asse epistemologico ed estetico, seguendo gli snodi delle razionalità regionali (chimica, fisica, geometria, ecc.) e di alcune loro peculiarità tematiche (colore, corpuscoli, quanti, ecc.), o le articolazioni dell'immaginazione degli elementi materiali (metamorfosi, ritmo, rêverie tattile, cristallina, tenebrosa, ludica, ecc.). Infine tocchi delicati e profondi tratteggiano i rapporti della materia con il tempo della durata e il ritmo musicale, con la parola poetica, con gli spazi dell'architettura, i gesti della pittura ed il corpo a corpo della scultura. Risplende allora tutta l'esuberanza della razionalità bachelardiana sempre aperta ad un'inesauribile riorganizzazione.
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Anno edizione:2012
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