Diana è una diciassettenne alle prese con i primi turbamenti amorosi. Sta sperimentando sulla sua pelle il senso dell’attrazione e della crescita che si snoda anche attraverso l’osservazione con occhi diversi di quanto la circonda. Ecco che la sorella, per certi versi, diviene, al suo sguardo, una persona quasi da invidiare, lei che è attraente, frequenta i ragazzi e sembra godere di maggiore considerazione da parte dei genitori. Khady, dalla pelle scura, ha imparato ad amare una famiglia che non era la sua e a crescere in una società nuova ai suoi occhi. La sua è una bellezza attraente, ha savoir faire, sa come attirare la gente e rendersi irresistibile. Pagina dopo pagina ci si focalizza sul rapporto tra le due sorelle. Vengono messe in luce tutte le loro diversità caratteriali e di approccio con gli altri. Khady e la sua solarità si contrappongono al rimanere nell’ombra tipico di Diana. Piccolo accenno lo merita Lilia, la suora laica, confidente di Diana, colei che, suo malgrado, la inizierà verso la sessualità attraverso il romanzo erotico Il Delta di Venere di Anaïs Nin, il cui oggetto libro è inserito nella trama in maniera apparentemente casuale ma decisamente simbolica. Il suo è davvero un personaggio ben riuscito sotto tutti i punti di vista. Sono molteplici le tematiche affrontate nel romanzo: si va, come detto, dalla scoperta della sessualità, ai legami familiari e tra sorelle in particolare, fino all’educazione dei figli a cavallo con i cambiamenti della società tanto attesi negli anni 2000. Le vicende, pur essendo tutte narrate dal punto di vista di Diana, hanno come punto focale le vicissitudini di Khady, è attraverso le sue parole che lo sguardo del lettore penetra nella trama. Lo stile della prosa è curato, elegante, ricco di figure retoriche (metafore e similitudini principalmente).
