La bambinaia francese

Un modo molto particolare di omaggiare una grande storia, giocando con i personaggi secondari che appaiono solo menzionati o di riflesso nel libro originale. In "Jane Eyre" noi conosciamo Adèle e Sophie (la sua bambinaia) attraverso le parole di Jane e Céline Varens dal racconto di Rochester, che la detesta perchè si ritiene preso in giro da lei; Bianca Pitzorno ha giocato con questi buchi della trama originale e ha creato "La bambinaia francese", raccontando la storia di Sophie, il suo incontro con Céline e con Adèle e il suo punto di vista sulla storia di Jane Eyre e di Edward Rochester, regalandoci così un quadro più completo della storia originale (davvero non vi siete mai chiesti se Céline Varens ha ingannato o no Edward? Davvero il dubbio che Adèle sia davvero ciò ch egli è stato detto non vi ha mai sfiorati?) e una nuova, meravigliosa trama tutta da scoprire. Libro scritto per ragazzi adolescenti, che magari non conoscon la storia di origine, ma anche (e forse soprattutto?) per chi ha letto e amato "Jane Eyre".

Come afferma l'autrice stessa, questo romanzo è un omaggio, alla scrittrice inglese Charlotte Brontë, in particolare alla sua opera "Jane Eyre", ma nasconde una profonda critica soprattutto contro la descrizione negativa dei personaggi femminili minori come Adèle e la bambinaia Sophie e contro il contesto storico delle vicende. Agli inizi del XIX secolo, la piccola Sophie Gravillon vive con la madre gravemente malata in un povero quartiere di Parigi. Un giorno bussa alla porta di Cecile Varens, una famosa ballerina e tra la bambina e la donna nasce una profonda amicizia che si protrarrà nel tempo e che porterà Sophie a vivere tante avventure e ad affrontare tanti misteri tra Francia e Inghilterra. Innumerevoli le tematiche sviluppate in questo romanzo storico, come innumerevoli sono i riferimenti letterari e le citazioni colte.

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