Barry

C’era una volta una giovane cantante e attrice che ad appena 25 anni, scelse di smettere di cantare. Dieci anni più tardi, per un curioso caso del destino, questa ragazza ritrovò una vecchia foto in bianco e nero strappata. Rimettendo assieme i pezzi, ella scoprì che si trattava di uno scatto che ritraeva suo padre, giovane ed elegante, al fianco di Marie Laforet, una cantante che aveva segnato la sua adolescenza e il cui stile l’aveva sempre affascinata. Mentre contemplava incredula queste due figure associate insieme su quella vecchia foto, qualcosa scatto in lei. Fu come se tutti i pezzi di uno strano puzzle avessero trovato la loro esatta collocazione: fu così che nacque Barry. Questo ritorno alla vita le ha permesso di esprimere al meglio le sue influenze musicali, dalla musica nordamericana al jazz, ma ciò che la caratterizza sono soprattutto le rivisitazioni dei grandi autori e compositori francesi: da Eddy Marnay a André Popp a Michel Jourdan. Questo ha così permesso la nascita di un lavoro esemplare, destinato a durare nel tempo. Inoltre, alla delicatezza di Barry di lega il talento e la scrupolosità del musicista e produttore Marc Collin. È grazie a tutto questo che si produce l’incanto di questo lavoro, sviluppandosi in un’atmosfera contemporanea di estetica accessibile e ambiziosa, che nulla cede ai cliché e che s’inscrive in tutto ciò di più intelligente e caloroso che musica, letteratura, cinema e fotografia hanno lasciato nell’animo in questi dieci ultimi anni.