Più che “Il bello d’esser brutti”, potremmo dire “Il bello d’esser J-Ax”. Sì, perché solo Alessandro Aleotti poteva confezionare un disco così intenso, ricco di storie e condito di svariati generi musicali. Una carrellata di canzoni, per la precisione venti, che già durante il primo ascolto ti prendono e ti rovesciano come un calzino spaiato. Il nuovo album di Ax, in uscita il prossimo 27 gennaio (prodotto da Newtopia e distribuito da Sony Music) è sicuramente l’opera più completa e travolgente del rapper milanese. Piacerà a tutti, anche ai non fan del rap. Stupirà perché “Il bello d’esser brutti” accompagna testi ben costruiti, crudi, veri, ironici, a seconda della storia raccontata, a registri sonori contaminati di reggae, rock, soul, punk, pop e indie “Il bello d’esser brutti” è un album profondo e intelligente e, al contempo, un viaggio tragicomico attraverso un vortice di ricordi e di riflessioni del suo autore. J-Axsi racconta in tutte le sue sfaccettature di uomo e artista. Ripercorre oltre venti anni di carriera e di avventure personali e professionali (dall’adolescenza, passando per gli Articolo 31, ai progetti come solista) e traccia un bilancio di tutto ciò che ha visto e vissuto sulla propria pelle, tra interiorizzazione del passato e consapevolezza del presente. L’artista col berretto e la barbetta non le manda a dire e, in gran parte dei suoi nuovi brani, si diverte a criticare e a giocare tra doppi sensi e metafore illuminanti.
Il bello d'esser brutti
A oltre tre anni dall’ultimo disco Alessandro Aleotti in arte J-Ax lancia una nuova “bomba” con “Il bello d’esser brutti”, 20 tracce, prodotto da Newtopia e distribuito da Sony Music Italy.Con “Il bello d’esser brutti” l’autore si racconta in tutte le sue sfaccettature facendo outing attraverso una psicanalisi terapeutica verso se stesso e verso il Paese.Il disco è un insieme di mutevoli registri e contaminazioni di generi tra cui il rap, il rock, il reggae, il punk, il pop, il soul e l’indie. Chi ascolta viene introdotto in una dimensione intima dell’artista, in una visione personale e al tempo stesso condivisibile sospesa tra l’interiorizzazione del passato e la consapevolezza del presente.Hanno collaborato a “Il Bello d’esser Brutti”: Fedez, Club Dogo, Emiliano Valverde – Valerio Jovine, Nina Zilli, Il Cile, Neffa, Weedo, Thg, Beat freaks, Roofio, Max Pezzali, Steve Luchi ed Enrico Silvestrin.
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Liborio Principio 03 marzo 2017
A distanza di anni, questo disco rimarrà il migliore di tutti i suoi dischi da solista. Lo zio più amato e odiato d' Italia si racconta in 20 canzoni, una migliori delle altre. La mia traccia preferita è Intro, con la quale mi emoziono ancora, in cui ho sentito veramente quello che ha provato Alessandro mentre scriveva raccontando del suo passato e del suo ritorno. Tutte le altre tracce non sono da meno, ho notato un nuovo J- ax capace di espandersi in diverse sfumature del rap, aiutato anche dalla sua maturazione artistica e dagli azzeccatissimi duetti. Consigliato a tutti!
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E' un cd assolutamente bello da avere nella propria collezione. J-ax ammette di non essere più il rap di nicchia come lo era in passato ma non questo cd ha decisamente svoltato. Ci sono delle canzoni che attraverso le parole ti fanno riflettere sul proprio comportamento o sul modo di vedere la vita. Da acquistare perché J-ax è un grande.
Disco 1
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