Cuba, marzo 1957. Nella Sierra Maestra le truppe di Batista incendiano la piccola fattoria di Dariel Alarcón Ramiérez e uccidono Noémie, la sua compagna sedicenne, incinta di sette mesi. Per vendicarla il ragazzo si unisce ai "barbudos" di Fidel Castro e Che Guevara, sbarcati sull'isola l'anno prima per liberarla dalla tirannia. Con il nome di battaglia di Benigno, Dariel partecipa come mitragliere alla marcia verso l'Havana, senza perdersi uno scontro. Promosso capitano a diciannove anni, si occupa dell'addestramento dei volontari latinoamericani e africani, quindi segue il Che (che fa rivivere nel quotidiano della guerriglia) in Congo e Bolivia. Ma il 9 ottobre 1967 Guevara viene assassinato; Benigno, braccato dall'esercito boliviano, deve rientrare a Cuba. Diventato direttore delle Scuole speciali, continua le sue missioni all'estero -Bolivia, Angola, Perù- e, giunto ormai a sfiorare vertici del potere, vive dall'interno l'evoluzione del regime. Cuba, concluderà infine Benigno, non è più la sua Cuba, così come il Che prima di lui, decide di andarsene e si trasferisce in Francia, dove si fa promotore degli ideali di giustizia e umanità che ha condiviso con il Guerrigliero Eroico.
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Anno edizione:2008
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