Bernini e il Salvatore. La «Buona morte» nella Roma del Seicento
La «buona morte» raccontata da Irving Lavin è quella che Gian Lorenzo Bernini si andò preparando negli ultimi anni di vita e che volle esprimere concettualmente in alcune opere tarde. I saggi contenuti nel volume affrontano un percorso inconsueto e ricco di spunti. La condotta del grande e vecchio artista del Barocco, nell'imminenza della sua fine terrena, appare come un vero programma di salvezza, tanto rappresentato quanto vissuto.Ma per lo studioso americano si può andare oltre e connettere l'idea di «buona morte» con un senso più universale di carità cristiana, concretizzato allora in un'iniziativa che prelude a un moderno e istituzionalizzato stato sociale.Si intrecciano così vari piani: il racconto della morte di Bernini secondo i suoi biografi, la descrizione attenta e coinvolgente di opere meno note, a volte, di attribuzione discussa, l'incursione nel mondo dei senza tetto in una città di tremendi contrasti. Un tema, come dice lo stesso Lavin, che gli ha permesso di passare dagli archivi e dai musei alle strade della Roma barocca.
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Anno edizione:1998
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