Biancaneve è in coma da quando ha mangiato la torta di mele della suocera, in circostanze che fanno pensare a una crisi del rapporto e all'incapacità di amare del protagonista. Emerge poi il ruolo della madre che è anche matrigna di Biancaneve. Madre comprensiva che spinge il figlio tra le braccia dell'ultima delle sue conquiste che sono: l'assistente che accompagna ogni sera al letto dell'addormentata sette portatori di handicap ", l'infermiera e un'assicuratrice madre di una bellissima bambina ritardata mentale. La fuga dal rapporto amoroso, o meglio dalla sua piena realizzazione, trova uno sbocco parossistico, in un finale a sorpresa in cui tutte le figure femminili si confondono. La fiaba di Biancaneve è rimessa in scena nel teatro della crudeltà. "
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Torino, Bollati Boringhieri Ed. 1995, cm.11,5x17,5, pp.125, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Varianti.
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Anno edizione:1995
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