Recensioni Black, black, black

Dalla Spagna, il primo caso del detective Arturo Zarco, atipico investigatore nato dalla penna di Marta Sanz. L'indagine su un omicidio squarcia il velo di vizi, perfidie e omertà di un condominio di Madrid. Un omaggio ai grandi maestri del giallo, e insieme un noir letterario che rinnova i canoni del genere. Menzione speciale Premio Herralde
«Marta Sanz sfida e provoca il lettore pagina dopo pagina, lo obbliga a interrogarsi e lo impregna di realtà.» - El País
«Un romanzo che diverte e fa riflettere. Dietro le indagini di Arturo Zarco, si nasconde una riflessione pungente sul divenire della letteratura.» - Público
«Una delle voci più ambiziose della narrativa spagnola.» - ABC
È passato un anno da quando Cristina Esquivel è stata trovata strangolata nel suo appartamento. L'omicidio è avvenuto in un condominio come tanti, il cortile interno percorso dai panni stesi e dagli echi della vita di tutti i giorni. La polizia ha archiviato il caso senza soluzione, ma i genitori della donna sono certi che il colpevole sia il muratore marocchino con cui la figlia era sposata. Ed è per incastrare quell'uomo, l'arabo, che ingaggiano un detective. Arturo Zarco indaga a modo suo, con l'aria sorniona e distratta di chi realmente non indaga, impegnato soprattutto a trasformare la grigia realtà in un romanzo di Chandler, o di Agatha Christie. Perché Zarco è un investigatore molto poco convenzionale: indolente, disilluso, suggestionabile. Turbato dal fatto che gli altri possano leggergli i pensieri nella testa. Offuscato dall'attrazione per un giovane ambiguo e solitario che colleziona farfalle e parla come un professore quarantenne. La sua più stretta confidente è Paula, con cui Zarco è stato sposato per due anni prima di cominciare a subire il fascino degli efebi. Con lei si sente al telefono, le parla dell'indagine, affonda il colpo e si difende. Tra i due corre un flusso elettrico di devozione e risentimento. E se non fosse per Paula, quel mondo di ordinaria follia - il saliscendi di scale e di voci, spirale di meschinità e reticenze - forse per Zarco non avrebbe risposte.)
«Marta Sanz sfida e provoca il lettore pagina dopo pagina, lo obbliga a interrogarsi e lo impregna di realtà.» - El País
«Un romanzo che diverte e fa riflettere. Dietro le indagini di Arturo Zarco, si nasconde una riflessione pungente sul divenire della letteratura.» - Público
«Una delle voci più ambiziose della narrativa spagnola.» - ABC
È passato un anno da quando Cristina Esquivel è stata trovata strangolata nel suo appartamento. L'omicidio è avvenuto in un condominio come tanti, il cortile interno percorso dai panni stesi e dagli echi della vita di tutti i giorni. La polizia ha archiviato il caso senza soluzione, ma i genitori della donna sono certi che il colpevole sia il muratore marocchino con cui la figlia era sposata. Ed è per incastrare quell'uomo, l'arabo, che ingaggiano un detective. Arturo Zarco indaga a modo suo, con l'aria sorniona e distratta di chi realmente non indaga, impegnato soprattutto a trasformare la grigia realtà in un romanzo di Chandler, o di Agatha Christie. Perché Zarco è un investigatore molto poco convenzionale: indolente, disilluso, suggestionabile. Turbato dal fatto che gli altri possano leggergli i pensieri nella testa. Offuscato dall'attrazione per un giovane ambiguo e solitario che colleziona farfalle e parla come un professore quarantenne. La sua più stretta confidente è Paula, con cui Zarco è stato sposato per due anni prima di cominciare a subire il fascino degli efebi. Con lei si sente al telefono, le parla dell'indagine, affonda il colpo e si difende. Tra i due corre un flusso elettrico di devozione e risentimento. E se non fosse per Paula, quel mondo di ordinaria follia - il saliscendi di scale e di voci, spirale di meschinità e reticenze - forse per Zarco non avrebbe risposte.)
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.