Il giorno della civetta

"La voce pubblica... Ma che cos'è la voce pubblica? Una voce nell'aria, una voce dell'aria: e porta la calunnia, la diffamazione, la vendetta vile... E poi: che cos'è la mafia?... Una voce anche la mafia: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa..." Cose cambiate dal 1960? 0.

Storia molto interessante, scrittura non super scorrevole ma nel complesso libro molto bello

Un romanzo breve, poco più che un racconto, ma un piccolo capolavoro. Per la caratterizzazione e capacità di immedesimazione nei pensieri e punti di vista dei personaggi (dal panellaro di paese al capomafia, dall’appuntato al capitano dei carabinieri, dal politico locale all’onorevole che siede in Parlamento, archetipi di una società equivoca, contraddittoria, ambigua); per la profondità delle riflessioni che induce (una su tutte, quella su una giustizia sfaccettata, che assume sfumature e valori diversi a seconda di chi sia ad interpretarla, amministrarla o subirla); per il rigore della denuncia, ancor più chiara in quanto abilmente trasfigurata attraverso i mezzi del giallo letterario; per una trama convincente, plausibile, senza inutili lungaggini e artificiosi colpi di scena; per la scrittura cruda, essenziale, ma fortemente evocativa. Scritto sessant’anni fa, ma attualissimo.