Uno dei primi libri a parlare di mafia tra i migliori libri di Sciascia a mio avviso. Libro scorrevole e interessante, un istantanea fedele del decennio tra gli anni 60 e 70.


Il giorno della civetta
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Tutti i formati ed edizioni

Anno edizione: 2002

Anno edizione: 2011

Anno edizione: 1993


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Descrizione
Il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia.
«... ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di "cavare" voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio» – Leonardo Sciascia
Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell'autore stesso, «sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un'apologia della mafia e nessuno che avesse messo l'accento su questo problema in un'opera narrativa di largo consumo». La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà «cittadine», non più regionali ma nazionali e internazionali. Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del Giorno della civetta per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l'arte del «cavare»: e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un'astuzia dell'arte. Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se Il giorno della civetta è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità.
Dettagli
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:10
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Anno edizione:2002
Valutazioni e recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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silvia 30 aprile 2025libro consigliato
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Mattia 17 febbraio 2025
Grande classico della letteratura italiana
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Anny97 12 gennaio 2025Vero e bellissimo
La civetta vive di notte, nascosta dal buio, ma c'è un giorno che esce alla luce del sole. Sciascia utilizza questa bellissima metafora per parlare della mafia, in un tempo in cui della mafia si negava l'esistenza. Il libro è un breve racconto di cronaca, molto coinvolgente, che mostra varie sfaccettature di questo sistema. Una denuncia e un pugno allo stomaco.
Recensioni
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Conosci l'autore

Leonardo Sciascia
1921, RacalmutoLeonardo Sciascia è stato uno scrittore e uomo politico italiano. Esordisce sotto il segno di una prosa poetica (Favole della dittatura, 1950; La Sicilia, il suo cuore, 1952) che lascia però presto il passo ad una vena che si rivelerà per lui più feconda. A dire dello stesso Sciascia, la sua cifra più autentica affonda infatti le radici in «una materia saggistica che assume i modi del racconto». Questa direzione è subito evidente fin da Le parrocchie di Regalpetra (1956) e Gli zii di Sicilia (1958), che mostrano come gli spunti di cronaca isolana si sappiano fare pretesto e cornice per indagare sul costume sociale e le sue degenerazioni.Esempi ancor più compiuti in tal senso saranno Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno...
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