Esiste davvero, il Brady. Il cinema di barboni dandy e prostitute servizievoli, ubriaconi e amanti del sesso – dove sono transitati Truffaut e Tarantino – che racconta Jacques Torens. Era il refugium peccatorum dei senzatetto che volevano stare tranquilli, in pace, che per dormire qualche ora prendevano il biglietto per i tre spettacoli, mentre magari vicino a loro si sedevano omosessuali in cerca di molto amore – ma si accontentavano anche di poco amore, soprattutto nei bagni. Storie stranissime si sono avvicendate lì dentro, in questa sala divenuta oggetto di culto per i b-cinefili e che è andata oltre il mito, divenendo protagonista di questo straordinario romanzo.
Il brady
Jacques Thorens, al suo esordio letterario con Il Brady, una sorta di romanzo di un luogo. Il Brady è un cinema di quartiere a Parigi, che proietta pellicole di infima qualità, attingendo al kung fu, allo splatter, agli spaghetti western girati peggio.
«In circa 340 pagine si dispiegano sacro e profano, il sublime dell'arte e il prosaico di un'umanità diseredata, abbruttita dalle notti in bianco o dai vizi, emarginata dalla società, ingrigita dalla penuria e abbattuta dalle sconfitte di una lotta quotidiana con la propria sopravvivenza.» - Huffigton Post
«Scrivere di un cinema per parlare del cinema.» - Film Tv
«Questa storia si ispira a fatti reali. Tutto ciò che potrà sembrarvi eccessivo o inverosimile è autentico.»
C'era una volta un cinema a Parigi che non assomigliava a nessun altro. Sullo schermo proiettava i bassifondi della cinematografia mondiale (dalle pellicole di kung fu agli splatter, dagli spaghetti western alla cosiddetta serie Z), mentre in sala ospitava una varissima umanità di incantevoli falliti e dignitosi esclusi: il Brady, luogo balordo, sgangherato, irriducibile, una quinta di romanzo che ha avuto la faccia tosta di esistere per davvero. Di questo luogo, Jacques Thorens offre una «biografia» divertita, canagliesca e struggente, narrando un'epopea della marginalità, del kitsch e dello scialo, costellata di momenti paradossali (come quando "Harry Potter" viene programmato assieme a "Schiava di Satana"...), di personaggi memorabili e di capitoli ricorrenti che celebrano la contorta ingegnosità di produttori e titolisti (con perle come "Zorro e i tre moschettieri" o "C'è Sartana... vendi la pistola e comprati la bara!"). La romanzesca storia vera di un cinema mecca dei cinefili e corte dei miracoli, dove - tra b-movie e amori mercenari - gli sketch esilaranti, le avventure a perdifiato e i sogni più sfrenati escono dallo schermo per sedersi tra gli spettatori.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Vera Viselli 17 maggio 2018
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