Una (non) autobiografia su uno dei delitti più frequenti in Unione Sovietica: il parricidio politico. Tutto nasce dalla pubblicazione del sovversivo Metropol: la carriera stellare da diplomatico del padre di Viktor crolla irrimediabilmente, assieme a tutti i ricordi d'infanzia che l'autore decide di custodire in questo preziosissimo affresco della Russia post bellica.
Il buon Stalin
Viktor Erofeev è cresciuto nel cuore del potere politico sovietico, suo padre faceva parte della ristretta cerchia di alti funzionari vicini a Stalin, in qualità di consigliere, interprete e, in seguito, di ambasciatore. È vissuto in un ambiente ultraprivilegiato, in cui dominava la figura del padre, un uomo colto, bello e sportivo. Alla fine degli anni '70, deciso a rompere con un mondo di cui non voleva più condividere quei valori che gli erano stati instillati fin dalla più tenera età, pubblica con alcuni amici un polemico almanacco di giovani autori "MetrOpol". Nasce uno scandalo di vaste proporzioni che coinvolge anche la figura del padre, costretto a dimettersi per solidarietà familiare alla scelte del figlio, che pure non condivide.
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Anno edizione:2008
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annacavigioli 13 settembre 2022Il buon Stalin
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