Burn It Up. The Rise Of British Dance Music 1986-1991

Nella seconda metà degli anni ’80, le nascenti scene electro, house e techno esplosero nel mainstream europeo, trasformando in breve tempo molti produttori casalinghi in pop star e rivoluzionando il panorama musicale. Basandosi sulla tavolozza sonora del synth pop e sull’energia della dance industriale, e alimentate da etichette indipendenti, imprenditori spregiudicati e dall’hype mediatico dei warehouse rave, le sonorità un tempo underground – ritmi four to the floor, linee di TB-303 e campionamenti audaci – divennero rapidamente mainstream. Burn It Up cattura un’istantanea di quell’epoca attraverso cinquanta brani scelti a mano: dai singoli al primo posto in classifica e nomi iconici delle discoteche suburbane a rarità sconosciute e remix d’avanguardia. È la storia di uno spirito ribelle, di artisti sperimentali e di un pubblico pronto ad abbracciare una musica che, solo poco tempo prima, sarebbe stata impensabile. Tra i brani figurano classici come Humanoid di Stakker, What Time Is Love dei KLF, We Call It Acieeed dei D-Mob (primo posto nella Billboard Dance Chart), Chime degli Orbital, N-R-G di Adamski, oltre a contributi di membri dei Fine Young Cannibals, Soft Cell, ABC e molti altri. Tutti rappresentano il punto d’incontro perfetto tra credibilità artistica e successo commerciale, incarnando la gioiosa energia della prima generazione dance.