Un'opera importante di storia contemporanea, da leggere, da sfogliare, da consultare all'occorrenza. Per la lode manca solo l'indice dei nomi alla fine del volume.
C'era una volta in Italia. Gli anni Sessanta
Con un ritmo serratissimo, Deaglio racconta gli intrecci, le trame sotterranee e le svolte inaspettate del nostro racconto collettivo, mentre in sottofondo ci sono le canzoni, la moda, i film che hanno cambiato il volto del Paese.
Tutti sono concordi: non c’era mai stato niente come quel decennio, e quelli successivi non avrebbero potuto essere senza di loro. Gli anni sessanta, primo volume di una storia italiana che arriverà fino ai giorni nostri, vivono ancora adesso nella nostalgia e nel mito: nelle canzoni trasmesse alla radio, negli armadi o nelle cantine dove non ci si riesce a liberare di un eskimo o di una vecchia minigonna di pelle scamosciata, o nei cassetti dove ricompaiono gettoni del telefono, monete da dieci lire, biglietti di concerti, il congedo illimitato provvisorio, copertine di 45 e di 78 giri… La stragrande maggioranza degli italiani di oggi è nata dopo la guerra, tutti dunque, direttamente o dai racconti di chi c’era, sappiamo qualcosa di quel “decennio favoloso” che ci ha visto camminare insieme a Fellini, Visconti, Togliatti e Moro, Mina, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Rita Pavone, Catherine Spaak; correre insieme ad Abebe Bikila e Gigi Riva, leggere insieme a Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Natalia Ginzburg e Gabriel García Márquez. Mentre crescevamo, sono morti il campionissimo Fausto Coppi, il papa buono Roncalli, il presidente americano John Kennedy e suo fratello Bob; persone che avrebbero cambiato l’Italia come l’utopista Adriano Olivetti e l’industriale visionario Enrico Mattei. Sono morti anche il comandante Guevara, monaci buddhisti in Vietnam, il pastore Martin Luther King e Jan Palach, il prete con gli scarponi don Milani; altri crescevano senza essere visti, i Buscetta, i Sindona, “la linea della palma”. Ci facevano paura con la bomba e le guerre, ma ragazzi e ragazze incominciarono a dire “basta”, il cinema e la musica erano avanti (e di molto) sul mondo antico che ci governava, fatto di vecchi generali, vecchi politici, vecchi magistrati, vecchi professori, vecchi fascisti che trovarono, alla fine di quella favola, il modo di vendicarsi. E fecero scoppiare la bomba di Milano, con cui gli anni sessanta finirono. E non ci fu più l’innocenza. E dire che, prima, almeno per un attimo, tutto il futuro era sembrato possibile.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giulio64 28 gennaio 2025Da tenere in libreria assolutamente
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Robert67 10 gennaio 2025Imperdibile
Una narrazione coinvolgente, approfondita e appassionante degli anni 60. Naturalmente molti passaggi sono ripresi dalla precedente opera Patria . Qui tuttavia troviamo un ottimo apparato iconografico e una maggiore bibliografia.
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Rob0611 07 gennaio 2025appassionata narrazione degli eventi anni '60
Un emozionante viaggio tra gli eventi e le personalità che hanno segnato la storia degli anni '60, Enrico Deaglio racconta quel decennio spesso fin troppo mitizzato, ma in verità fatto di luci e ombre. Libro rivolto a giovani e meno giovani che intendono andare a fondo nel passato relativamente recente di un' Italia in ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale attraversandolo anno per anno in una enumerazione mai noiosa:anzi, riflessiva. Vengono così percorsi gli anni che hanno rivoluzionato usi e costumi di un tempo aiutando il lettore a far luce sugli avvenimenti (anche dimenticati) che hanno creato il mondo contemporaneo.
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