Il cadavere della bellezza. La crisi dell'arte - Nikolaj Berdjaev,Sergej N. Bulgakov - copertina
Il cadavere della bellezza. La crisi dell'arte - Nikolaj Berdjaev,Sergej N. Bulgakov - copertina
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Letteratura: Russia
Il cadavere della bellezza. La crisi dell'arte
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Descrizione


Schegge dappertutto, rumori di macchine e motori, scomparsa del paesaggio umano. Ecco il "disastro" con cui si misurano due nomi tra i più grandi della cultura russa del Novecento. La civiltà delle macchine, la disgregazione del mondo e le avanguardie. La svolta avvenne nel 1914, con la mostra di Picasso a Mosca. Le avanguardie russe annunciavano un mondo nuovo, quello dell'uomo liberato dalla schiavitù del lavoro capitalista cui corrispondeva una liberazione spirituale incarnata dall'artista come prototipo dell'uomo nuovo. Picasso, esponendo le sue opere cubiste a Mosca, mostrava in realtà un mondo in frantumi, dove anche l'uomo usciva malconcio, privato del suo volto e della sua consistenza. La velocità e le scoperte scientifiche vincevano la tirannia del tempo, ma smontavano dall'interno lo stesso materialismo storico, quello che profetizzava la realizzazione di una società armoniosa e trasparente, sul modello del paradiso terrestre; a essere liquidato era anche il pensiero religioso dell'ortodossia, che al centro di tutto poneva la divinizzazione dell'uomo. Berdjaev e Bulgakov scrissero i due saggi raccolti in questo libro poco tempo dopo aver visitato la mostra di Picasso, e nella loro riflessione la "crisi dell'arte" è irrimediabilmente la crisi della rappresentazione del volto umano e la "perdita del centro" che ne deriva. Due saggi che anticipano la critica della modernità, come è stata sviluppata lungo il Novecento, da un pensiero che da Sedlmayr arriva fino a Clair.

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30 maggio 2012
141 p., ill. , Brossura
9788876982477

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Foto di Nikolaj Berdjaev

Nikolaj Berdjaev

Filosofo russo, nel ’22 fu costretto a fuggire dalla Russia, uno dei passeggeri di quella “nave dei filosofi” sulla quale vennero imbarcati gli intellettuali che avevano espresso “sentimenti contrari” alla rivoluzione. Dopo un primo ripiegamento a Berlino si stabilì definitivamente a Parigi dove fondò la rivista «Put’». L’iniziale entusiasmo per il marxismo e la Rivoluzione bolscevica si era presto raffreddato portandolo all’elaborazione di una personalissima concezione dello spiritualismo cristiano e della libertà dal forte timbro aristocratico. Berdjaev è oggi un importante punto di riferimento per le élite russe: Putin ne ha consigliato la lettura ai suoi governatori regionali.

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