Recensioni Canti orfici

Canti orfici di Dino Campana

Campana era un poeta notturno: ereditò la grande ambizione romantica di trasformare la tenebra, l’inconscio, il sogno e la morte in un’oscura assonanza melodica, in un indefinito alone wagneriano. Ma era anche un contemporaneo dei cubisti, di De Chirico e del Novecento: amava Giotto e Masaccio e la tradizione plastica toscana; tentava una letteratura epigrafica, monumentale, sontuosamente decorativa. La sua grandiosa scommessa fu quella di andare oltre la musica e la plastica, giungendo nel luogo misterioso dove il suono e la visione sono una cosa sola. Questa edizione, a cura di Fiorenza Ceragioli, ristabilisce il testo originario dei Canti, il suo accuratissimo commento accompagna ogni frase e ne rivela il vero significato, individua fonti, permettendoci di scoprire una struttura intellettuale e stilistica dove molti lettori credevano di incontrare soltanto un confuso delirio.

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