Il canto delle rane - Angela Nanetti - copertina
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Letteratura: Italia
Il canto delle rane
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Descrizione

Autrice di libri per bambini e di romanzi, è forse però nel racconto che Angela Nanetti riesce a muoversi tra i registri piú vari, arrivando a disegnare un universo dove la tenacia e l’ingenuità vanno assieme e dove è possibile trovare un riscatto, seppur effimero, all’iniquità del vivere.

«Quando lo stagno si seccò nessuno in paese se ne accorse. Un posto di erbacce e di canne, dove si aggirava come un’anima in pena quel matto di Barolo col suo cane Mordacchio, a cercare la figlia che ci si era annegata molti anni prima. Aveva cinque anni ed era agosto, attorno era tutto granoturco e la sera, la sera le rane, quelle maledette, ti raspavano la testa e la pelle col loro cracra che non ti dava tregua».


«Il paradiso è esigente, talvolta crudele con quelli che lo hanno conosciuto, li rende eterni pellegrini e naufraghi». Inquieti, incompresi, reietti di una società talvolta disumana, spesso cieca: sono i protagonisti di questi racconti sottili, raminghi, antichi alle volte, eppure modernissimi. Racconti che si svolgono in luoghi desueti, in campagne o per sentieri impervi lontani eppure nitidi e narrano di piccoli drammi senza alcuna indulgenza, trattando la ferocia come un dizionario accurato fa con le parole di una lingua. Ci sono i ragazzi randagi che scalano la montagna e imparano la paura; c’è la marinaia della vita che è costretta a fermarsi ma sente ancora le onde di un’esistenza di sogni modesti e senza clamori; c’è un viaggio di nozze a Berlino con una sparizione che assomiglia quasi a un sollievo; c’è un padre in lutto che investe ogni energia nel folle progetto di ripopolare lo stagno dove andava a pescare con la figlia, nel vano tentativo di alleviare il proprio strazio; c’è la crudeltà umana che irrompe inaspettata in un paesaggio idilliaco, in una limpida giornata di sole. E ancora, solitudini che si sfiorano uscendone tramutate; piccole, meschine vendette che non rendono giustizia, ma sanno lenire un’anima ferita; l’incontro di due vite che paiono non avere punti in comune, ma corrono parallele verso un’unica direzione.

Dettagli

16 giugno 2023
160 p., Brossura
9788854519862

Conosci l'autore

Foto di Angela Nanetti

Angela Nanetti

1942, Budrio (Bologna)

Laureata in Storia medievale all'università di Bologna, ha insegnato nelle scuole medie e superiori di Pescara. Dal 1984 ha pubblicato numerosi libri per ragazzi, come Mio nonno era un ciliegio (Einaudi Ragazzi, 1998), Gli occhi del mare (Einaudi 2004) e La compagnia della pioggia (Giunti, 2008). Il bambino di Budrio (Neri Pozza, 2014) è il primo romanzo per un pubblico adulto, arrivato finalista alla prima edizione del Premio Neri Pozza e ha vinto il Premio Terricco, riconoscimento al romanzo storico. Nel 2018 pubblica Il figlio prediletto (Neri Pozza).

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