Capri non più Capri
"Anche la percezione estetica viene modificata dal degrado, e quando in una delle devastate città del Sud si arriva finalmente, dopo aver attraversato stradine e vicoli pieni di immondizia e desolazione, alla chiesa o al monumento che si voleva visitare, come si può ammirarne la bellezza con gli occhi ancora offuscati da immagini di miseria e d'abbandono? Il bello viene infettato dal brutto che c'è intorno, e anche se la bellezza c'è, una specie d'infelicità si frappone tra lei e lo sguardo del visitatore. Il mondo che amammo? Era quel mondo di colori e trasparenze di cui Pissarro, Manet, Monet, con la loro luminosa soleggiata pittura en plein air, e Renoir, Degas, o Matisse affacciandosi al balcone della sua stanza, pare abbiano voluto lasciare l'ultima e meravigliosa immagine, per farci sentire più forte il dolore di averla perduta." (Raffaele La Capria)
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Anno edizione:2011
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