La casa della gioia

Miss Lily Bart è una giovane americana che desidera far parte dell'alta società, vivere nel lusso ed essere invitata alle feste mondane più In del momento. Provenendo da una famiglia aristocratica caduta in disgrazia, Lily dovrà trovare un buon partito per raggiungere i suoi obiettivi. Ma la sua integrità morale le impedirà di scendere a compromessi con l'ipocrisia dell'alta società borghese. Questo è il quarto romanzo di Edith Wharton, pubblicato nel 1905. La Wharton critica apertamente la società in cui lei stessa è costretta a vivere e non si pone il problema di denunciare la falsità della convenzione sociale dell'aristocrazia americana. Ho trovato interessante l'inesorabile declino della protagonista in costante contrasto tra i suoi desideri e i suoi principi, la descrizione delle usanze tra i ricchi e il senso dell'ospitalità e amicizia di interesse. Scrittura superba e uso di analogie e metafore che convertono parole in immagini vive nella mente.

A mio parere questo è il libro migliore dell'autrice. Una descrizione dei tentativi di una ragazza che vive senza amore e con pochi soldi per barcamenarsi come può nella gelida e sussiegosa "alta" società della New York della fine del 1900. La casa della gioia non esiste perchè non esiste gioia per Lily. Anche se è bellissima, intelligente e di buon cuore Lily è sfortunata e sola. Nessuno è intenzionato ad aiutarla per davvero. Nemmeno l'uomo che pare ne sia innamorato e potrebbe salvarla. In questo libro mi ci sono immedesimata e l'ho riletto molte volte e sottolineato pure parecchie frasi o momenti della vita che Lily attraversa.