La casa di Alexina. Un bambino algerino nella Francia del 1960. Memoria, paesaggio urbano, discorso sociale
Lo scrittore rappresenta personaggi e momenti del quotidiano in una scuola media di periferia, durante gli anni Sessanta, di bambini di varie origini, provenienti da famiglie con grandi difficoltà e traumi profondi, esibiti da forme diversificate di blocco dialogico o da reazioni di violenza. La cifra specifica dello scrittore viene resa con il punto di vista scaturito dal vissuto dei protagonisti: il testo restituisce lo spessore intersemiotico della realtà, della sofferenza e della profondità dell'animo, con la trasposizione dell'espressione fra i codici diversi della narrazione, della descrizione e della rappresentazione spaziale. Come ha spiegato Charef stesso «le parole diventano immagini. Mi piace credere che il mio lettore pensi che parlo anche di lui o che rivelo una delle sue sfaccettature» e infatti la sua prosa "mostra" la realtà e l'invisibile dell'animo.
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Anno edizione:2018
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