Libro a tratti piacevole e ben scritto (forse un po' forzatamente ricercato il linguaggio) con una bella ambientazione. La trama però in alcuni punti sembrava un po' sconnessa e priva di flashback che invece avrebbero aiutato
Il caso Bramard
Corso Bramard è un uomo silenzioso, riservato. Ha la stessa eleganza contenuta delle montagne di Torino. È stato il commissario piú giovane d'Italia, un investigatore di talento. Poi la moglie e la figlia di pochi mesi sono state rapite e uccise dal serial killer cui stava dando la caccia. Da allora, abbandonata la polizia, trascina un'esistenza fatta di giornate solitarie e notti trascorse a scalare senza protezioni, nella speranza di sbagliare un movimento e cadere. A impedirgli di lasciarsi il passato alle spalle ci sono le lettere che Autunnale - cosí si firma l'assassino - gli scrive da vent'anni. Tra loro è in atto una partita mentale che ha raggiunto una situazione di stallo. Finché Autunnale commette un errore, piccolo: quanto serve a Bramard per ritrovare una parte dell'uomo che era. Arcadipane, che ha ereditato il suo posto, e la spigolosa agente Isa Mancini lo aiuteranno a riaprire il caso. Ma all'appuntamento con la giustizia li attende una verità piú sfaccettata e costosa del previsto. «Chiedo, e trovo gente che non ha mai letto la saga di Bramard e Arcadipane. Oh, ma vogliamo scherzare? Quei due sono la risposta del Nord al commissario Montalbano! Sono l'invenzione del poliziesco piemontardo! Fango e pioggia, schiene diritte, tristezza, amori disperati, humor impassibile, violenza sepolta, sogni poetici, anarchia. E i corpi? Altro che la siciliana fisicità splendente. Qui i corpi sono una debolezza, un incidente, uno scandalo, una scusa. Scritture di cui si è persa la chiave. Solo nelle nebbie del Nord, dove "il sole è un lampo giallo al parabrise", c'è gente del genere, e Longo la racconta da dio, con quel suo scrivere che ho studiato a lungo, come potrei studiare un cocktail, e adesso credo di aver capito: due parti di Fenoglio, due di Simenon, una di Paolo Conte e cinque di Davide Longo. Aggiungere una spezia che non so (qualcosa come una goccia di disperazione, direi, ma non so) e servire. Ne butti giú uno e poi non smetti piú. Giuro». Alessandro Baricco
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Michela 19 marzo 2025Libro incompleto
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Marco 09 gennaio 2025
Il caso Bramard è un noir elegante e struggente, dove il passato lascia cicatrici indelebili. Con uno stile poetico e una trama avvincente, Longo ci guida nell’anima tormentata di Bramard, regalando un’indagine che è al contempo ricerca di giustizia e redenzione. Indimenticabile.
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furiobla 02 gennaio 2025Una storia avvincente ,una scrittura che cattura
La storia,ambientata in una Torino descritta tra le righe della trama ,ma in maniera vera ,da conoscitore ,avvince per la sua immediatezza e scava nella psicologia dei personaggi,specialmente quella del protagonista ,Corso Bramard ,confezionando un giallo originale,che cattura l’attenzione del lettore,non rinunciando a proporgli approfondimenti sui temi trattati. Veramente un libro che attira e merita
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