Ho sentito molto parlare della serie di Bramard e Arcadipane, e avevo molte aspettative, ma sono rimasta un po' delusa. Una trama molto intrigante e ben curata, ma gli manca qualcosa. Proverò comunque a leggere i successivi.
Il caso Bramard
Lo ha inseguito per una vita, ma Autunnale è sempre stato un passo davanti a lui. Fino a adesso. Fino all'inizio di questa indagine epica e disperata dove piú che mai Bramard avrà bisogno di Vincenzo Arcadipane, l'allievo, l'amico di sempre. Corso Bramard è un uomo silenzioso, riservato. Ha la stessa eleganza contenuta delle montagne di Torino. È stato il commissario piú giovane d'Italia, un investigatore di talento. Poi la moglie e la figlia di pochi mesi sono state rapite e uccise dal serial killer cui stava dando la caccia. Da allora, abbandonata la polizia, trascina un'esistenza fatta di giornate solitarie e notti trascorse a scalare senza protezioni, nella speranza di sbagliare un movimento e cadere. A impedirgli di lasciarsi il passato alle spalle ci sono le lettere che Autunnale - cosí si firma l'assassino - gli scrive da vent'anni. Tra loro è in atto una partita mentale che ha raggiunto una situazione di stallo. Finché Autunnale commette un errore, piccolo: quanto serve a Bramard per ritrovare una parte dell'uomo che era. Arcadipane, che ha ereditato il suo posto, e la spigolosa agente Isa Mancini lo aiuteranno a riaprire il caso. Ma all'appuntamento con la giustizia li attende una verità piú sfaccettata e costosa del previsto.
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
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Simona 02 agosto 2025Atmosfera piemontese
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Con questa nuova figura di commissario piemontese Davide Longo ritorna allo stile narrativo che gli è più congeniale, quello del “Mangiatore di Pietre”, creando un noir ricco di tensione e di sfumature psicologiche. Molto belle le ambientazioni, sia alpestri che cittadine, e assai curate anche le figure minori, dal raffinato collezionista all’ex prostituta alla suora del Cottolengo alla poliziotta alternativa, grazie alle quali emerge uno spaccato sociale autentico e vivo. Il protagonista, ancora una volta, è un uomo solo, chiuso nel dolore per una donna e una famiglia perduta. Ambigua e complessa, la figura del killer riserva una sorpresa finale. Si legge d’un fiato, ma ogni tanto si sente il bisogno di tornare indietro a gustare la bellezza di una frase, di un paragone sorprendente.
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