Il caso Spotlight

Credo che questo film abbia vinto un oscar meritatissimo in quanto possiede tutti gli ingredienti che ogni pellicola in sala vorrebbe avere, ossia un cast stellare, una colonna sonora stupenda, un racconto convincente e un messaggio che arriva allo spettatore in modo semplice e diretto. Ti fa riflettere su quanto sia impegnativo e costoso ma essenziale realizzare un giornalismo investigativo di qualità che sia in grado di smascherare le storture presenti nella nostra società.

Il Caso Spotlight rispolvera le pellicole d'inchiesta giornalistica cavalcando un anticlericalismo di facciata davvero fastidioso. La sceneggiatura contrappone i paladini della giustizia stampata ai mostri di un sistema perverso (che non vengono quasi mai mostrati nelle loro facce umane, mentre abbondano i primi piani di quelle degli Avengers in odore di Premio Pulitzer), lavorando in addizione e mai in sottrazione, concedendo ai primi l'indulgenza per tutti gli omissis commessi e condannando i secondi ad una pena inestinguibile. La pellicola nemmeno accenna a come questi due poteri apparentemente contrapposti appartengano in realtà ad un unico ordine, perché ció darebbe una dimensione diversa alle negligenze del Globe e non sarebbe di nessuna utilità alla causa di una dicotomia troppo netta, troppo pulita, troppo facile. E' il regno (dei cieli) di un buonismo ipocrita, che non è di per sè foriero di cattivi valori, sia chiaro, ma sa argomentare esclusivamente con parole stantie, con frasi fatte e con le linee guida di un contropregiudizio solo apparentemente rivoluzionario. La costruzione narrativa è talmente piena di stucchevoli ricatti emotivi da anestetizzare il dramma (perché di dramma si tratta, sia chiaro) che vuole raccontare. A scanso di equivoci e per non essere frainteso, preciso che: - il giornalismo di Spotlight è un giornalismo, serio, rigoroso, etico. Il film invece non possiede alcuna di queste qualità perché ha un approccio spettacolarizzante e gossipparo - i casi di abuso raccontati non sono minimamente in discussione, è in discussione semmai il modo in cui il film li racconta. Che senso ha, ad esempio, la decisione della giornalista di non accompagnare più la nonna a messa? come se ora io mi mettessi a fare obiezione di coscienza su tutti gli ospedali solo perché alcuni medici sono corrotti. Il film abbonda di scene simili. Il film é qualunquista e retorico, sconfina pericolosamente nel populismo e nel processo di piazza (per quanto i reati siano inappuntabili, come già detto). Le prove attoriali e la fotografia sono eccellenti. La sceneggiatura è invece tronfia e patinata, e non avrebbe avuto questa fortuna se non fosse per l'argomento trattato.

Un cast fenomenale, una storia raccontata egregiamente che ti tiene attaccata al video dall'inizio alla fine. Non mancano i colpi di scena in una pellicola che spiega un caso gravissimo che sconvolgeranno le alte cariche ecclesiali. Giornalisti d'assalto che indagano su casi di pedofilia da parte di sacerdoti negli Stati Uniti, scoperchiando un vaso di Pandora enorme che in molti volevano continuasse a restare chiuso, che mostrerà loro come, quanto scoperto fino a quel momento, non fosse altro che la punta di un iceberg sconvolgente. Da vedere sicuramente.