Castel Pizigolo. Struttura dell’insediamento fortificato e sfruttamento delle risorse naturali. Nuova ediz.
Negli Appennini al confine tra Modena e Reggio Emilia si trovano i resti di Castel Pizigolo. Di questo sito fortificato, di grande importanza in età medievale, non rimane più nulla in elevato se non qualche lacerto di muratura nascosto nel bosco o visibile nei prati erosi dai calanchi. Le ricerche archeologiche hanno permesso di gettare un po’ di luce su questo castello, chiarendo innanzi tutto che lo stesso venne fondato per il controllo delle fonti di acqua salata che numerose si collocavano lungo il greto del Dolo. Le più antiche fasi di occupazione paiono riferibili all’età carolingia (secoli IX-X), ma fu in età comunale (XIII-XIV secolo) che Castel Pizigolo raggiunse il periodo di massima espansione. Vengono presentati i dati di scavo, un esaustivo studio del territorio e l’analisi delle tecniche costruttive e dei processi produttivi. Il tutto è accompagnato da un’indagine analitica delle varie classi di manufatti ritrovati, rendendo il caso di Castel Pizigolo un significativo tassello per la comprensione del fenomeno dell’incastellamento negli Appennini emiliani.
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Anno edizione:2022
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