Anno 1935. A Firenze il giornale La Nazione riporta un ennesimo sequestro di bambini. “Un ennesimo rapimento. Ieri mentre giocava davanti casa, in Borgo dei Greci, Annalisa Peruzzi, 4 anni, è scomparsa. Era quasi mezzogiorno e in città c’era il mercato rionale. La piccola era affidata alla nonna materna, ma sono bastati pochi minuti di distrazione perchè il dramma si consumasse: la signora entra in casa e quando esce di Annalisa non c’era più traccia. Immediata la denuncia ai carabinieri e le ricerche.” Da ben dieci anni, ogni anno a Firenze spariscono dei bambini e di loro non si sa più nulla. Mentre avvengono questi fatti delittuosi, a seguito di un racconto del marito, Ambra Balsamo, nata Dantès, decide di recarsi a Porano con il preciso intento di affittare il Castello dell’Inquisitore. Suo marito le ha raccontato che quel luogo è famoso per la Dama Bianca, il fantasma di una nobildonna che tutte le notti si affaccia alle finestre del castello emettendo spaventosi lamenti. Ma non è solo quello il motivo che spinge Ambra a voler affittare il Castello. Ciò che più l’affascina sono i delitti che sono stati commessi nel Castello dell’Inquisitore. In quel luogo, tutti coloro che vi hanno soggiornato negli ultimi cinque anni sono morti in modo violento. Il primo cadavere era stato trovato impiccato, il secondo decapitato, il terzo completamente bruciato, il quarto pugnalato e il quinto orrendamente mutilato. A nulla erano valse le indagini della polizia. Il castello era disabitato e nelle notti precedenti il delitto nessun forestiero era stato visto a Porano. Degli abitanti del villaggio non vi era ragione di sospettare. Erano per lo più anziane donne e vecchi pensionati. I pochi giovani che vi abitavano erano tutti di specchiata rispettabilità e al di sopra di ogni sospetto. Ma cosa hanno in comune i rapimenti di Firenze con il Castello dell’Inquisitore? Ambra Balsamo risolverà questo mistero dopo aver passato una notte nel Castello di Porano, detto dell’Inquisitore, nel quale tentano inspiegabilmente di ucciderla, e dopo aver letto una strana annotazione in un antico testo esoterico, trovato nel Castello, il Malleus Maleficarum. Annotazione che dice: “No, è la sola cosa giusta da fare, Abbiamo collocato chi di dovere, Ma bisogna che ella creda, Tacere, dobbiamo tutti tacere, Ricorda o non ricorda, Aurora limpida, Hotel Mondschein, ancora e ancora, ricordi, o è la morte, Roma non è lontana, udisti il mio grido, anima mia". Nell’espletamento delle sue indagini conosce Riccardo Daini e, per la prima volta dopo quattro anni di matrimonio, benchè ancora fortemente innamorata del marito, trova qualcosa che va al di là dell’attrazione fisica per quell’uomo che la sorte ha trattato male. Pietà? No, non è pietà. In una fredda Firenze del 1935 Ambra Balsamo, coadiuvata dal commissario Boccomini, segue con pazienza la sua pista fino alla risoluzione del caso. Il romanzo si caratterizza anche per un forte erotismo che lo permea. Le avventure del Duca Alberto Balsamo e di sua moglie la Duchessa Ambra Balsamo, nata Dantès, contessa di Hainaut, di nazionalità francese, si svolgono nell’Italia fascista in un periodo temporale che va dal 1925 al 1935. Sono avventure a carattere poliziesco e/o avventuroso e si svolgono nella massima parte a Firenze dove i due coniugi abitano nella villa Peregallo, in località Calenzano. Entrambi anticonformisti sono, per l’epoca in cui vivono, un perenne scandalo in quanto praticano il libero amore e lo scambio di coppia, ma, dato che sono ricchissimi, pur criticati ed esecrati, continuano ad essere ammessi nei migliori salotti della società fiorentina. Amanti del piacere, del gioco, del lusso ma soprattutto dell’avventura e dell’imprevisto, sono caratterizzati da un notevole senso di humor, ironia e audacia. Sono entr
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