Giovanni e il suo esercito devono necessariamente trovare un luogo in cui trovare riparo dall’imminente arrivo dell’inverno. Tramite una figura mistica chiamata “il maestro”, giungono ad un castello isolato custodito da un gracile ragazzo. Questi è Custode, unico abitante della fortezza che lui chiama semplicemente “Castello”. Giovanni e i suoi uomini non credono assolutamente che lui sia solo, è troppo debole e indifeso per poter difendere il castello e provvedere ai bisogni di tutti i soldati. Eppure, dentro Castello non sembrano esserci altri abitanti, il cibo viene servito ogni giorno in sontuosi banchetti ma non si capisce né come venga procurato, né da chi venga cucinato. Marcel, un infimo uomo assoldato da Giovanni come stratega, inizia ad indagare su Castello e Custode al fine di farsi amico quest’ultimo. Marcel convince Giovanni ad addestrare Custode come un soldato per farlo sentire parte di loro, anche se Custode non può uscire da Castello. Korh (pupillo di Giovanni) non sopporta Custode, è geloso delle attenzioni che il suo comandante gli rivolge. Ma Custode è protetto da Castello e Korh lo impara a sue spese. Una canzone che amo dice : “Le mie prigioni sono un incubo mentale” e penso sia un perfetto riassunto di questa lettura. Nella seconda parte del romanzo infatti ci tufferemo nella psiche di Custode, impossibile non empatizzare con questo personaggio.
Quando Giovanni e la sua truppa giungono al castello, qualcosa non torna: nessun granaio, nessun animale, nessuna traccia di vita. Solo mura vuote, un portone che si apre da solo… e un uomo che si fa chiamare Custode. Un enorme tavolo sempre imbandito, cibo che appare senza spiegazioni, domande che non trovano risposte. Più il tempo passa, più l’inquietudine cresce. Chi è davvero Custode? E cosa cela quel luogo fuori dal tempo? Il castello è un fantasy psicologico e raffinato, dove l’azione lascia spazio all’introspezione. Una discesa lenta e profonda nei meccanismi della mente e nei labirinti dell’anima, in cui la vera battaglia è contro le proprie paure. Perché la libertà, a volte, è la conquista più pericolosa di tutte.
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Anno edizione:2025
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rob.inbooks 28 dicembre 2021
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