Attirata dalla bellissima copertina e dalle recensioni positive, ho acquistato questo libro con alte aspettative. La delusione durante la lettura è stata tanta, ho avuto spesso la tentazione di lasciare perdere. L'idea di fondo è molto interessante, un fantasy storico ambientato in un'epoca in cui il sovrannaturale è già parte integrante delle coscienze. I problemi sono fondamentalmente due: lo sviluppo della trama e lo stile di scrittura. I personaggi non hanno alcuno spessore, non sono approfonditi a livello emozionale e psicologico. Entrano in connessione a prima vista. Ma perché? Il loro rapporto non si evolve, non si motiva alcuna loro azione. I sentimenti che provano da dove nascono? Si resta ad un livello veramente superficiale. Per quanto riguarda il secondo aspetto negativo del libro, che dire? Dialoghi aulici e inverosimili pronunciati durante battaglie sanguinose e, di contro, lessico elementare e sbrigativo nel corso delle descrizioni. Ho riscontrato inoltre numerosissimi problemi di concordanze soggetto/predicato che mi hanno infastidita molto durante la lettura. Sono molto belle le illustrazioni all'interno del volume, ma l'estetica non basta.
I cavalieri del Nord
Salvato, ancora bambino, in una notte di luna e lupi, Wolf è diventato un giovane cavaliere teutone. Cresciuto sotto la guida Kaspar von Feuchtwangen, suo mentore e maestro, il ragazzo intraprende insieme ad altri settanta cavalieri crociati un lungo viaggio dalla Russia alla Transilvania, per raggiungere e difendere il castello di Dietrichstein, ultimo avamposto della fede cristiana in una terra ormai in preda a orde di barbari e diaboliche forze oscure. Lungo la via, fra terre addormentate in un inverno infinito, Wolf incontra Kira, che tutti credono una strega, ma che in realtà nasconde una storia di ribellione e violenza nei bellissimi occhi color temporale. La sua è una figura che getta scompiglio nella schiera teutone, poco avvezza alla presenza femminile, che reagisce con sospetto e rabbia, ritenendo la donna responsabile delle molte sventure che costellano il lungo viaggio, ma niente è come sembra nell'Europa del 1240. Fra magia e religione, passioni e tradimenti, Wolf conoscerà se stesso attraverso il sacrificio e il coraggio, fino ad affrontare una terribile guerriera che si fa chiamare La Madre dei Morti, un diabolico negromante e un Re senza corona, mentre l'amore per Kira martella il cuore aprendo ferite: perché Wolf è un cavaliere dell'ordine e la regola proibisce di amare una donna, soprattutto quando è una creatura irresistibile, a meno che...
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Daniela Di Gesù 30 novembre 2017
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Siamo di fronte ad un fantasy fortemente ancorato alla realtà storica medioevale dell'europa dell'est. Matteo Strukul getta luce su degli eventi non proprio conosciutissimi nel mondo occidentale: quelli riguardanti l'ordine dei cavalieri Teutonici e le loro vicende nell'europa dell'est. Leggendo il romanzo è evidente un lavoro di ricerca storica ma anche degli scenari descritti. Sostanzialmente ci troveremo a fare un viaggio dalla Russia alla Transilvania, fino alla attesa battaglia finale con i cumani (un popolo nomade) per difendere l'ultima roccaforte teutonica. Sarà un viaggio pieno di freddo, dove non mancheranno scene crude di battaglia e combattimento. I protagonisti sono in diversi. C'è si Wolf, ma avremo anche Kira e Vjsna. Attraverso una narrazione multi-prospettiva, si riesce a dare luce un po' a tutti. I veri protagonisti comunque, potrebbero essere la guerra, le lotte di religione, la storia e la natura e anche l'amore ;) Il tutto è condito con forti elementi sovrannaturali. La sopravvivenza stessa di Wolf in mezzo ai lupi è anomala, ma anche l'arrivo di Kira e le potenze che vengono in aiuto dei cumani. Le donne in questo libro sono in piena luce, e sono spesso loro che risolvono le situazioni più difficili. Forse il linguaggio di Strukul è un po' moderno e in contrasto con l'ambientazione medioevale, ma in certi casi devo dire efficace. Lo consiglio agli amanti del genere storico e fantasy classico.
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Un'opera che ti tiene incollato alle pagine con la voglia di andare avanti! Un'atmosfera davvero ben realizzata e personaggi caratterizzati alla perfezione tanto da sembrare dotati di vita propria, e la storia è così coinvolgente che sembra di trovarvisi in mezzo e viverla osservando con i propri occhi gli avvenimenti. Scegliendo un tema rischioso come le crociate e poco conosciuto dato che l'ambito dell'Ordine Teutonico è poco trattato, l'autore dimostra di sapersi destreggiare perfettamente anche con opere spinose e potenzialmente fatali, basandosi su una solida documentazione e su scelte azzeccatissime fino a padroneggiare non solo la storia, ma tutta l'argomentazione che la circonda.Tanto è stato rischioso il tiro, quanto perfetto è stato il centro!
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