Direttore d'orchestra e compositore. Iniziata nel 1843 l'attività direttoriale, si affermò rapidamente come interprete delle opere di Verdi, al quale era legato da amicizia. Nel 1870, per contrasti artistici, ma anche a causa della rivalità amorosa per la Stoltz, ruppe i rapporti con Verdi e si avvicinò, con risultati di alto rilievo, al repertorio wagneriano («prime» italiane di Lohengrin, 1871, e di Tannhäuser, 1872). M. è considerato il primo direttore d'orchestra italiano in senso moderno, per la visione unitaria dell'opera e per il rigore artistico che lo rendeva nemico delle convenzioni ed esigentissimo con i cantanti e l'orchestra. Compose alcuni pezzi sinfonici, vocali e concertistici e teorizzò la divisione della scala in sei toni.