La celestina
Apparsa in varie edizioni tra il 1499 e il 1502 e considerata l'opera di maggior rilievo della letteratura spagnola dopo il "Don Chisciotte", la tragicomedia intreccia la delicata vicenda di due amanti, Calisto e Melibea, giovani di nobile casato, e la torbida esistenza di una femmina perfida e astuta, Celestina, maga e megera al centro di un mondo equivoco e malsano di mezzane e ruffiani. È alle sue arti che Calisto, innamorato respinto, ricorre per piegare ai suoi voleri la riottosa fanciulla. Ma il gioco della seduzione avrà un epilogo luttuoso. Opera di frontiera, sul crinale fra moralità medievale e naturalismo rinascimentale, testo ibrido in bilico fra narrativa e teatro, prototipo di una letteratura urbana che è il rovescio e il negativo della poesia cortese, "La Celestina" è una favola nera e scandalosa che propone una dimensione tragica dell'esistenza, vista come caos, come un «labirinto di errori» privo di ogni luce di salvezza, dove l'amore è ossessione erotica folle e distruttiva e il denaro e la vendetta tutto muovono e tutto corrompono. Introduzione e note di Pier Luigi Crovetto.
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Edizione:12
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