“Prima di allora, non avevo sperimentato il desiderio in nessuna forma - non faceva parte del nostro mondo, non era niente che noi comprendessimo - ma ci avevo preso gusto in un istante”. Lilian è un’anziana signora che trascina a fatica i suoi anni nella routine grigia della sua vita di libraia a New York. È sola, schiacciata da fantasmi di un passato che non l’ha mai davvero abbandonata, e ha un disperato bisogno di redenzione. Lilian ha un segreto oscuro, una vita fatta di luci e colori, di luoghi incantati e di persone amate. Ma c’è un grosso macigno sul suo cuore, un errore che non riesce a perdonarsi, ed è per questo che con Veronica e George, due giovani amici belli e dal futuro radioso, lei crede di poter trovare la redenzione e rimettere a posto le cose; perché tutto è iniziato con un desiderio oscuro, e Lilian sa che è così che tutto finirà. “Le fate non avrebbero dovuto desiderare nulla, ma io lo facevo: era un segreto, un regalo, per lui”. La lettura di questo romanzo è stata devastante. Sfogliare il libro di Carolyn Turgeon – una bravissima autrice americana, di cui ho apprezzato tantissimo lo stile – significa entrare in un abisso. La storia inizia mostrando una donna affaticata dalla tristezza e dalla solitudine, e si percepisce la sua angoscia in ogni pagina, il che trasmette al lettore una sensazione quasi soffocante. Man mano che la narrazione va avanti, ci si addentra nell’abisso, e si inizia a vedere l’oscurità con altri occhi, fino a un epilogo sconvolgente che schiaffeggia il lettore. Perché niente è come sembra, e l’autrice utilizza una favola, scarpette di cristallo e la promessa del vero amore per spiegarcelo, devastando la nostra prospettiva e rendendo questo testo non tanto un fantasy quanto un noir complesso e molto profondo. Ho finito il libro in un paio di giorni, perché la storia è talmente ben scritta e intrecciata in modo così doloroso e intricato che diventa ipnotizzante ed è impossibile smettere di leggere.
