Testo di Libero De Libero. Con 60 tavole a colori applicate e in bianco e nero. Elenco delle tavole
4to (cm 30x24). pp. 24 + tavole. . Molto buono (Very Good). . Prima edizione di 300 esemplari. .Quest'ultimo è la monografia (la prima e l'ultima) dedicata al suo lavoro, finita di stampare all'inizio di febbraio a Milano. Il volume di grande formato, accompagnato da un testo di Libero De Libero, è stampato in 300 esemplari dalle Edizioni della Cometa: riproduce le opere, sessanta, in un bellissimo bianco e nero a rotocalco, opere a colori (si devono alla Pizzi & Pizio) applicate a mano sulla carta di lusso che dà un certo volume a un libro in fondo scarno. Non c'è neanche una notizia biografica, non ci sono (ovviamente) elenchi di mostre...Sono 56 i quadri riprodotti, quattro i disegni. Quasi la metà sono paesaggi o vedute di Roma; un terzo sono le nature morte, il resto ritratti [...] Libero De Libero si sforza di spiegare il senso della pittura di Cesarina: Una vera vita, parallela a quella che le ha dato una casa e una famiglia [...] Un bel libro, dalla ricchezza insolita per i tempi. Ne ho trovati negli ultimi anni almeno cinque esemplari, tutti con una dedica a penna in alto a destra, che sembra preordinata: cordiale omaggio di Cesarina Gualino. Un cadeau fuori commercio, destinato a illustrare (chissà che non se ne sia subito pentita) quella sua 'vita parallela' (Maurizio Fagiolo Dell'Arco nel testo introduttivo a Cesarina Gualino e i suoi amici, Marsilio 1997).
Mi dicono che Cesarina Gualino, un tempo, praticasse la danza per sè e per i suoi, per qualche intimo; e che una sola sera di tanti anni fa, apparve dinanzi al pubblico del Teatro di Torino, effimera e memorabile. Forse per pudore, o forse perchè lei sente di bastare a sè stessa, con l'aiuto dell'anima. Così essa pratica la pittura per il bisogno di staccarsi dalle cose che riescono a possederla; e per non sperperare inefficaci parole in racconti di cose vedute, essa parla in pittura; come non sperpera forze in vani momenti la danzatrice che si racconta nei gesti e nei gesti si cela.Perciò essa rimane lì, affranta nella sua assenza e se parla divaga, continuamente divaga. Sarebbe ora che il pubblico dei pittori e dei critici vedesse i quadri di Cesarina Gualino. Che sta lontana come un paesaggio (Libero De Libero).
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<p>Testo di <strong>Libero De Libero</strong>. Con 60 tavole a colori applicate e in bianco e nero. Elenco delle tavole</p> Cm 30x24. pp. 24 + tavole. . Molto buono (Very Good). . Prima edizione di 300 esemplari (First edition of 300 copies). . <p><em>"Quest'ultimo &egrave; la monografia (la prima e l'ultima) dedicata al suo lavoro, finita di stampare all'inizio di febbraio a Milano. Il volume di grande formato, accompagnato da un testo di Libero De Libero, &egrave; stampato in 300 esemplari dalle Edizioni della Cometa: riproduce le opere, sessanta, in un bellissimo bianco e nero a rotocalco, opere a colori (si devono alla Pizzi &amp; Pizio) applicate a mano sulla carta di lusso che d&agrave; un certo volume a un libro in fondo scarno. Non c'&egrave; neanche una notizia biografica, non ci sono (ovviamente) elenchi di mostre...Sono 56 i quadri riprodotti, quattro i disegni. Quasi la met&agrave; sono paesaggi o vedute di Roma; un terzo sono le nature morte, il resto ritratti [...] Libero De Libero si sforza di spiegare il senso della pittura di Cesarina: "Una vera vita, parallela a quella che le ha dato una casa e una famiglia" [...] Un bel libro, dalla ricchezza insolita per i tempi. Ne ho trovati negli ultimi anni almeno cinque esemplari, tutti con una dedica a penna in alto a destra, che sembra preordinata: "cordiale omaggio di Cesarina Gualino". Un cadeau fuori commercio, destinato a illustrare (chiss&agrave; che non se ne sia subito pentita) quella sua 'vita parallela'" (<strong>Maurizio Fagiolo Dell'Arco</strong> nel testo introduttivo a "Cesarina Gualino e i suoi amici", Marsilio 1997).<br /><br />"Mi dicono che Cesarina Gualino, un tempo, praticasse la danza per s&egrave; e per i suoi, per qualche intimo; e che una sola sera di tanti anni fa, apparve dinanzi al pubblico del Teatro di Torino, effimera e memorabile. Forse per pudore, o forse perch&egrave; lei sente d
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Anno edizione:1944
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