Che razza di libro!

Difficilissimo da incasellare, è un libro che penso mi porterò nel cuore per sempre. Si ride e si piange contemporaneamente, in un gioco stilistico incredibile. Il gioco delle due parti in gioco rende il tutto ancora più magico. Da avere, da conservare, da amare.

Un libro scritto con un’ironia sottile e tagliente da cui emerge l’urgenza di denunciare la tragedia razzista che ancora minaccia gli afroamericani in alcuni paesi degli USA. Il protagonista, uno scrittore sempre fuori luogo e incapace di seguire l’incredibile successo del best-seller di cui è autore “inconsapevole”, tormentato dalla presenza di un ragazzino dalla pelle nerissima in cui si imbatte nei momenti più improbabili. A fare da sfondo un omicidio di cui si sente parlare (come fosse una voce fuoricampo) che attraversa la narrazione come Fil rouge che tiene il lettore incollato alla pagina. Un libro ferocemente ironico e profondo nel suo essere assurdo.

Una storia sulla discriminazione, sul pregiudizio e l'emarginazione che ne consegue. Sulla capacità umana di nascondere ciò che non si vuole vedere, attraverso un analisi introspettiva molto sottile. Tuttavia, non si tratta del solito libro sul razzismo. Il tema è forte, ma viene affrontato in modo molto semplice e con un pizzico di ironia, nonostante la drammaticità intrinseca. La struttura è davvero originale, ma è altrettanto difficile da descrivere e raccontare. E' proprio il caso di dirlo: che razza di libro! Vi consiglio di leggerlo e non perché ha vinto un premio.