La chiesa di Sant'Antonio Abate a Rionero in Vulture e la Badia di Monticchio
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Il 1° aprile 1502, Ludovico d’Armagnac, duca di Nemours, e Consalvo Fernandez di Cordova, rispettivamente comandanti degli eserciti di Francia e di Spagna, si incontrarono inutilmente nella chiesa dedicata a Sant’Antonio abate, posta a monte dell’antico Casale di Arenigro, a metà strada tra Melfi e Atella, per concordare la spartizione del Regno di Napoli. Nella badia di Monticchio trovò rifugio Francesco Lomonaco, lucano di Montalbano Jonico, patriota e filosofo italiano. Esule in fuga verso Milano, perché ricercato dalla gendarmeria borbonica, Lomonaco fu accolto nel convento vulturense, forse su intercessione delle influenti famiglie rioneresi, Fortunato e Granata, anch’esse coinvolte con Giustino Fortunato senior e il monaco Michele Granata nei moti del 1799. Durante la sua sosta nella badia di Monticchio, Lomonaco avrebbe recuperato un manoscritto il cui contenuto narrava le avversità patite da una coppia di giovani popolani del luogo. A Milano Lomonaco avrebbe consegnato al Manzoni, suo allievo, quel testo scritto da autore sconosciuto, ispirando l’illustre letterato, a dire di padre Gabriele Ronzano, della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, a scrivere I Promessi Sposi…
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:1 aprile 2024
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