Chiese e nationes a Roma: dalla Scandinavia ai Balcani. Secoli XV-XVIII
I saggi contenuti in questo volume si propongono di rispondere a tre domande. Che cosa significa esattamente “chiesa nazionale a Roma”? Le chiese considerate nazionali rappresentano tutte identiche realtà giuridiche e istituzionali? Per quale motivo determinate nazioni dispongono a Roma di una propria chiesa nazionale e altre no? Per rispondere a queste domande si è deciso di non tornare sui casi più noti, quali quello francese e spagnolo, ma di esplorare altre realtà europee, in particolare quelle balcaniche, quelle centro-orientali e quelle settentrionali, tutte originate sulla frontiera del mondo cattolico. Tali realtà differenziate ci fanno capire come la dimensione nazionale all’interno del cosmopolitismo romano venga espressa in forme giuridiche diverse, in una varietà di gradi di intensità o di debolezza, di continuità o di mutabilità, talvolta senza necessariamente concretizzarsi in vere e proprie chiese. Anche nei casi di più esile consistenza, essa fa parte della visione universalista, unitaria ma variegata, abbracciata dalla Chiesa di Roma nei secoli della prima età moderna.
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Anno edizione:2017
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