Ne ‘La chimera di Praga’, la vicenda ruota intorno a uno scontro millenario tra gli angeli e le chimere, tra una figura perfetta e ideale del mito cristiano e una creatura grottesca dell’immaginario pagano – e non serve specificare la fazione per la quale ho già scelto di parteggiare (… le chimere, ovviamente). In questo scenario, prende vita una storia d’amore impossibile, ostacolata da tutto e tutti, quella tra due “esponenti” di queste “fazioni” in conflitto per natura. Ho capito quasi subito dove stavamo andando a parare, e quando l’azione e il mistero hanno ceduto il posto al romanticismo ho un po’ accusato il colpo. Più che altro, è stato tutto molto veloce… ed è stato tutto molto TROPPO: il passaggio dall’odio all’amore mi è sembrato davvero tanto repentino; c’è letteralmente questa parte centrale nella quale si forma un quadretto idilliaco e un po’ melenso che mi ha fatto roteare gli occhi. Fortunatamente, la narrazione ritorna sui suoi passi e la parte romantica fa un passo indietro, lasciando al fantasy, al mito e alla suspense più spazio. Ad avermi colpita di questo libro sono stati, infatti, l’ambientazione e l’ispirazione mitologica, e questo persistente alone di mistero che verso la fine raggiunge il suo apice e mette tutte le carte sul tavolo. ‘La chimera di Praga’ si conclude con un cliffhanger che ti lascia a bocca aperta e mi posso dichiarare molto soddisfatta di come, a conti fatti, la storia d’amore si inserisca negli eventi senza prendere il sopravvento e senza snaturare la trama fantastica e magica della storia. Ho trovato questo lavoro della Taylor interessante, moltissimo. E ad affiancare una vicenda così intrigante ci sono dei personaggi che, per ora, trovo irresistibili, umani e non, con o senza anima, provvisti o meno di caratteristiche animali.
