libro comprato perchè ho conosciuto l autrice, essendo mia conpaesana:Molto bello e intrecciato!!una storia descritta nei particolari di ciò che sente il bambino,f in da piccolo, essendo orfano di mamma dall età di soli 9 anni Consigliatissimo
Ciatuzzu
Attraverso la voce straordinaria di un bambino degli anni Sessanta, Catena Fiorello ci consegna una potente storia di riscatto. Perché è proprio nei momenti più bui che il ricordo di ciò che abbiamo amato brilla più forte.
Ciatu miu, respiro mio. Così lo chiamava sempre sua mamma. Ha solo nove anni, Ciatuzzu, quando deve dirle addio: il dolore e l’assenza trasformano la sua esistenza, fino a quel momento dolce e spensierata. E Leto, il paesino dove vive, in cui la brezza sa di mare e gelsomino, non sembra più lo stesso posto. Ma Ciatuzzu non è solo: può contare su persone speciali e preziose il cui amore gli permette di costruirsi una nuova dimensione. Ma quando suo padre, emigrato in Belgio, lo costringe a raggiungerlo in quella terra straniera, a Ciatuzzu il mondo crolla un’altra volta addosso. Lontano dalla Sicilia e dai suoi affetti più cari, presto si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate.
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Autore:
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Anno edizione:2024
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Formato:Tascabile
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roberta 30 dicembre 2024originale
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libridifede 07 giugno 2024Ciatuzzu
Un bambino di soli 9 anni che perde la mamma. Un bambino che si sente abbandonato da tutti: dal padre che lavora nelle miniere in Belgio e dai fratelli maggiori che lo escludono perché più piccolo nonostante per lui erano fonte di orgoglio anche se “ultimamente annaspava tra le onde della disperazione assoluta”. Dopo la perdita della madre va a vivere dai nonni materni e, da una foto del matrimonio dei suoi genitori tenuta su un mobile, capisce che nella sua famiglia non c’era amore e, di conseguenza, dialogo. Cerca risposte sulla morte: risposte che inizia a trovare chiacchierando con un signore che incontra mentre era davanti alla lapide della madre. Questo signore, dopo avergli fatto le classiche domande “a cu apparteni?, “di cui si figghiu?”, gli fa capire che sua madre è sempre accanto a lui ed è sempre nel suo cuore. Questa è solo una parte della storia di Sebastiano, che la madre amorevolmente chiamava Ciatuzzu, Ciatu, Ciatu miu. La seconda parte della sua vita si svolge in Belgio, dove si trasferisce per volere del padre in seguito alla sua bocciatura a scuola. Bocciatura per la quale il padre si arrabbia molto: per Sebastiano desidera un futuro migliore di quello che è toccato a lui. E questo futuro può avverarsi solo se studia. Così Sebastiano decide di costruire questo futuro tanto desiderato dal padre e finisce per diventare medico, nonostante gli insegnanti gli dicevano che non ne era in grado. Ma Ciatuzzu non è solo questo: è tante altre cose. È il volto di una Sicilia che ha visto lasciare le case a molte persone in cerca di un futuro migliore; è il volto della separazione di intere famiglie; è il volto di persone che non hanno più fatto ritorno a casa, in quanto morti nelle miniere; è il volto di un bambino obbligato a crescere e a capire il mondo degli adulti troppo in fretta, dovendo rinunciare alla propria adolescenza e alle esperienze, belle o brutte che siano, che essa porta. Ma, per chi legge il libro, è anche un viaggio interiore alla scoperta delle corde più sensibili dell’animo umano. Racchiuse in queste pagine ci sono descritte emozioni contrastanti: dolore, senso dell’abbandono, negazione della morte con successiva accettazione, allontanamento dalla famiglia e dalla propria terra. Leggendo mi sono immedesimata nella tenacia e nella determinazione che ha avuto Sebastiano nel portare a termine il suo progetto di diventare medico nonostante gli abbiano sempre detto di immettersi in una strada più semplice. La penna di Catena Fiorello ha creato un romanzo toccante e commovente alla scoperta di un altro pezzo di storia della Sicilia che merita di essere conosciuta e trasmessa alle generazioni future.
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Giovanna 10 marzo 2024Quel che c'è nel cuore di un bambino
Si legge una pagina dopo l’altra questo bel romanzo autobiografico familiare che narra della crescita di un bambino siciliano e delle ripercussioni che hanno sulla sua vita la morte prematura della madre e l’emigrazione del padre in Belgio per lavorare nelle miniere all’epoca della tragedia di Marcinelle dove perirono 136 italiani.
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