Le città perdute
"Il lavoro di Maria Luisa De Ciancio è il frutto di una intensità di passioni e di tristezze che sorgono dalla crudezza e crudeltà dell'esistenza umana connesse alle gioie anche elementari che sa offrire la contemplazione di una natura che sempre partecipa e spesso consola. È questa una delle cifre fondamentali dei versi di Maria Luisa, arricchiti da un lessico meditato e ricercato di immagini o metafore, come quelle dei deserti o dei silenzi, a cui spesso l'autrice ricorre, che non sono mai del tutto vuoti e neppure completamente silenziosi… Le poesie di Maria Luisa sono, dunque, una scelta di resistenza, un grido poderoso contro la rassegnazione… se la primavera resta "blasfema", lontana, cattiva, non per questo ad essa bisogna rassegnarsi o rinunciare… nessuna città resta perduta per sempre." (Dall'Introduzione di Gabriele Petrone)
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Anno edizione:2017
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