Inizialmente molto interessante, sia per l'argomento trattato che per il modo di raccontare. Tuttavia dopo un po' è diventato ripetitivo sopratutto negli umori del protagonista. Ho avuto difficoltà a terminarne la lettura.
Clodio
Roma 62 a.C., uno scandalo sconvolge la città di Roma. Publio Clodio, seduttore impenitente e chiacchierato, è accusato di aver commesso un crimine orrendo contro lo Stato. L’aristocrazia senatoria è fin troppo ansiosa di sbarazzarsi di un giovane patrizio che simpatizza per i populares, la fazione in lotta contro la classe conservatrice. Mentre il caso viene montato contro di lui, Clodio è deciso a riscattare sé stesso e a sfidare il potere del senato, elaborando un audace programma di riforme in favore dei poveri. È l’inizio di una scalata che lo porterà a conquistarsi un ruolo di primo piano nel governo dell’Urbe e a fronteggiare i grandi attori della sua epoca: Cicerone con il suo idealismo, Cesare con la sua ambizione, Crasso con la sua formidabile astuzia. Ma tra alleanze precarie, ricatti e una crescente solitudine, Clodio, incapace di adeguarsi alla meschinità che domina intorno a lui, dovrà iniziare a fare i conti con sé stesso e comprendere per quale motivo stia affrontando quella lotta. Il romanzo ripercorre l’ascesa politica di una delle più controverse e affascinanti figure dell’Antica Roma. Con una scrittura che spinge a riflettere sui meccanismi dell’odio e del potere, l’autore ci presenta il ritratto di uomo che cede alla violenza quanto alla generosità, agli idealismi quanto a un lucido realismo, e ci restituisce il ritratto di un Clodio più autentico, salvato dagli stereotipi, profondo e moderno.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuslm 24 settembre 2023Non mi è piaciuto
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fabioageo 27 marzo 2023Una piacevolissima lettura e una gradita scoperta letteraria
Nella Roma governata da un’oligarchia repubblicana ormai decadente, prossima alla guerra civile, un uomo, un politico esponente della famiglia aristocratica dei Claudii, viene tormentato e stritolato dalla propria coscienza. L’autore descrive in maniera spietata la corruzione, gli intrecci politici, attraverso le riflessioni e le azioni di uomo, ammirato dal popolo ma non dall’aristocrazia: cos’è cambiato nella politica dopo oltre duemila anni? Possono le ambizioni personali di pochi uomini prevaricare sugli interessi e sui bisogni essenziali e vitali della collettività? Il romanzo, oltre che alla trama avvincente, ci pone le stesse riflessioni che affliggono Clodio su come il destino e in che misura, possa incidere nella vita e nelle scelte anche degli uomini più potenti. Il lettore si confronta con le scelte del protagonista ma deve compenetrarsi in un periodo storico in cui la superstizione attribuiva le disgrazie preannunciate dagli auspici all’ira degli Dei piuttosto che alla natura.
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