è un romanzo a tratti avviluppato su se stesso, forse è un po' didascalico, non ha la grazia e la scioltezza di Woolf o Lispector (cito loro due perché sono letture recenti). eppure Colore puro fa fa quello che cerco in un romanzo contemporaneo, e lo fa bene. Heti smonta la narrazione tradizionale, la trama (se così si puờ chiamare) diventa un'occasione per riflettere sul senso dell'esistenza, sul valore dell'arte e sulla natura dei legami. il risultato è un romanzo che fa pensare e che fa emozionare.
Colore puro
Colore puro è un canto sulla fine di tutte le cose, perché anche se anche tutto ciò che amiamo, e odiamo, andrà perduto, l’unico conforto possibile è che saremo insieme, nel grande disegno della creazione imperfetta.
«Le persone nate da un uovo d’uccello sono interessate alla bellezza, all’ordine e all’armonia. La gente nata da un uovo di pesce sembra sospesa nella gelatina; per un pesce, ciò che conta è la collettività. Una persona nata da un uovo di orso invece è come una bambina che si tiene stretta la sua bambola. Sono poche le persone che gli orsi dichiarano di amare e di voler proteggere. Le persone nate da questi tre tipi diversi di uova non si capiranno mai completamente.»
«Dopo aver creato i cieli e la Terra, Dio ha fatto un passo indietro per contemplare la creazione, come un pittore che si allontana dalla tela. Il momento in cui ci troviamo ora è proprio questo: quello in cui Dio fa un passo indietro. Chi può dire da quando va avanti? Dall’inizio dei tempi, non c’è dubbio. E quanto tempo sarebbe? E per quanto ancora durerà?» In questa prima bozza del mondo, una ragazza di nome Mira lascia la sua casa di sempre per iscriversi all’accademia e diventare una critica d'arte. Qui incontra Annie e sente il suo petto aprirsi come un portale, ma dove questo conduca ancora non lo sa. «La prima bozza di qualcosa ha sempre un che di eccitante: è anarchica, sconclusionata, piena di vita, difettosa. Le prime bozze hanno qualcosa che manca alle seconde.» Quando il padre malato di Mira muore, il suo spirito si intrufola in lei ed è come se i suoi vuoti interiori venissero colmati. Tutti tranne uno: il sentimento dell’assenza. In un pomeriggio assolato, suo padre le aveva promesso che un giorno le avrebbe comprato il colore puro, e ora che non c'è più non potrà mai stringere tra le mani quella materia indefinita. Il mondo senza di lui ha perso di senso e per fuggire da questa assurdità Mira si trasforma in una foglia. Ma l’essere vivi e presenti è un problema che non può essere risolto dall’alto del ramo di un albero.
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Collana:
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Anno edizione:2023
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lunediomartedi 12 luglio 2024quattro stelle quasi piene
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