Come in from the Rain

All’inizio degli anni 2000, la cantante norvegese Solveig Slettahjell e il suo Slow Motion Quintet si sono fatti conoscere sulla scena jazz europea con uno stile rigoroso e ben definito. Come ha scritto il critico canadese John Kelman, il loro approccio era quello di prendere le canzoni del Great American Songbook e «rallentarle, dimostrando che lento, potente e drammatico non devono essere necessariamente termini che si escludono a vicenda». Questo nuovo album intitolato “Come In From The Rain” dimostra quanto questo talento interpretativo si sia raffinato e rafforzato negli anni successivi. La sorprendente capacità di concentrarsi sull’essenziale di una canzone e di esprimersi con sottili sfumature e dettagli piuttosto che con virtuosismi e ostentazione, sono ancora i marchi di fabbrica di Slettahjell e della sua nuova band con Andreas Ulvo al piano, Pal Hausken e Trygve Waldemar Fiske al basso. Il repertorio include classici senza tempo come “Since I Fell For You” di Buddy Johnson o “How Deep Is The Ocean” di Irving Berlin, brani da riscoprire come “I Lost My Sugar In Salt Lake City” e altre più recenti come “Johnsburg , Illinois” di Tom Waits. Queste canzoni possono provenire dal folk, dal jazz o dal pop, ma Slettahjell e i suoi musicisti di grande talento le rendono sempre originali con il loro tocco unico ed elegante.