Il commercio marittimo difeso dalli pregiudicij del voto presentato dal molto Reverendo Simon Maria Martello nella caosa di concorso sopra la Nave S. Antonio da Padoa. Alli illustriss. signori conservatori del mare alli quali dismostrasi I. Essere gi

In 4, pp. 44. Br. muta coeva. Memoria presentata da Pietro Agostino Solaro nella causa riguardante la nave S. Antonio da Padova, relativa ad una questione di cambio marittimo. Nel cap. II viene fatta una disamina generale sulla natura del cambio marittimo (detto anche Bodemeria o sia Grossa ventura) spiegandolo come un modo per allestire carichi in mancanza di danaro da parte di capitani dei vascelli e di commercianti o mezzo per assicurare i commercianti dai pericoli della navigazione. In questa esposizione sono citate le posizioni sia del De Luca che del Peri. In seguito si sostiene non potersi avere il cambio marittimo in forza 'del puro pericolo e neppure in in vigor di sponsione...'. Stabilita la sostanza del contratto di cambio, fuori dal quale sarebbero illeciti e usurarii, ne viene in necessaria conseguenza la prelazione da parte dei cambisti sul corpo e noli della nave rispetto a tutti gli altri creditori per cui il cambio marittimo dato per corpo e noli sia di sua natura destinato in uso di nave. In un altro paragrafo, poi, viene anche stabilita la differenza tra cambio marittimo e il contratto Bodemaria in uso in Olanda. Praticamente la conclusione del Solaro nella difesa dei cambisti viene a sostenere in ragion di diritto la prelazione di questi su altri creditori. Occorre poi notare  il fatto che questa causa e proprio le ragioni del Solaro verranno  citate nel 1719 dal Casaregi nel Discursus legales de commercio, T. I, p. 92, Discursus XVIII.