Con Gianni Collu
"Gianni Collu, di Acqui Terme, ebbe negli anni’70-’80 un'importante, quanto poco nota partecipazione intellettuale nell’ambito della critica radicale, al seguito de 'La società dello spettacolo' di Guy Debord e del situazionismo, con opere fondamentali, quanto sconosciute ai più, come 'Apocalisse e rivoluzione' con Giorgio Cesarano e con i contributi a 'Il capitale totale', di Jacques Camatte. In seguito Gianni si discostò dall'ipotesi della rivoluzione, e riprese la vocazione di una cultura che andava indietro nel tempo, ebbe il merito di tradurre, per Guanda, il saggio di Wilhelm Franger su 'Il regno millenario di Hieronymus Bosch'. Negli ultimi trent’anni, si ritirò in un proprio pessimismo storico, attratto dall’etica ed estetica dei rituali religiosi. Come personaggi della statura di Luigi Pareyson e Guy Debord, condivise 'la presa di distanza nei confronti del mondo che Nietzsche definì con l’espressione grande stile' (Mario Perniola). Questo mio contributo riassume i ricordi legati a Gianni nella Milano fra la metà dei ’70 e gli inizi ’80, a Verbania e Domodossola, nel tempo dell’amicizia in cui in cui il filosofo di Acqui fu prodigo di insegnamenti fondamentali." (L'autore)
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Anno edizione:2019
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In commercio dal:14 marzo 2019
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