Con me in persi moti. Presenze dantesche nei «Frammenti lirici» di Clemente Rebora
In un contesto letterario finalmente più sensibile a valorizzare secondo i suoi alti meriti l'operato di un poeta come Clemente Rebora, lo studio di Simone Marsi rileva e discute la fitta presenza di occorrenze dantesche rilevabile nei "Frammenti lirici". Autore di indole complessa e acuta sensibilità, fin dalla sua prima raccolta Rebora guarda a Dante come a un sicuro, fondamentale e ineludibile punto di riferimento in senso artistico e spirituale, facendo della frequentazione della "Commedia" e delle "Rime" un'esperienza viva, a lui singolarmente consentanea ed essenziale al farsi della sua opera in versi. L'analisi di Marsi rivela come tale influenza non sia riconducibile a mere riprese vocabolaristiche o esibitamente citazionali, ma si manifesti in altri importanti ambiti della realizzazione linguistico-metaforica del testo: dalla modulazione dell'elemento fonico all'opposizione luce/ombra, dall'utilizzo dell'invettiva alla puntuale convergenza di immagini in snodi di pensiero a sfondo filosofico particolarmente densi. L'enucleazione delle fonti dantesche, lungi dal risolversi in un vacuo esercizio formale, aiuta così il lettore nella comprensione e nel pieno apprezzamento dei "Frammenti lirici".
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Anno edizione:2016
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