Concerti per violino n.23, n.27 - Adagio dal Concerto n.3

Giovanni Battista Viotti (Compositore) ,

Camerata Ducale (Orchestra) ,

Guido Rimonda (Interprete)

Decca, 2 giugno 2023

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Concerti per violino n.23, n.27 - Adagio dal Concerto n.3

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Descrizione

Prosegue il Progetto Viotti, l’integrale delle composizioni per violino e orchestra con Guido Rimonda e la Camerata Ducale.
Questo nuovo album, il dodicesimo, troviamo due concerti del periodo londinese, il n.
23 e il n.
27, composti da Viotti tra il 1793 e il 1804, dove si ritrova una vera trasformazione della forma del Concerto stesso.
Partendo dallo stile "galante" che caratterizzava il gusto dell’epoca, Viotti dona alle sue nuove composizioni un'impronta classica e matura che diventerà una caratteristica significativa e ben definita del Concerto romantico.
Inoltre è presente l’Adagio del Concerto per violino n.
3 in PRIMA REGISTRAZIONE MONDIALE: questa pagina, oggi incisa su cd per la prima volta, è stata relegata in un immeritato oblio per quasi 250 anni, e ci sorprende per la sua freschezza e cantabilità, laddove il lirismo e la comunicativa sono già tratti tipici del Viotti maturo.

Dettagli

Compositore:

Giovanni Battista Viotti
Interpreti:

Guido Rimonda (violino)
Orchestra:

Camerata Ducale
Supporto:

CD Audio

Numero supporti:

Etichetta:

Decca

Data di pubblicazione:

2 giugno 2023

EAN:

0028948591305

Conosci l'autore

Giovanni Battista Viotti

1755, Fontanetto Po, Vercelli

Compositore e violinista. Trasferitosi a Torino nel 1766, vi studiò dal 1770 con G. Pugnani. Dal 1775 al 1783 fu membro dell'orchestra sabauda, compiendo nel frattempo una lunga e fortunata tournée con il suo maestro Pugnani in Svizzera, Germania, Polonia, Russia e trionfando infine a Parigi al Concert Spirituel (1782). Abbandonato il concertismo per dedicarsi alla composizione e all'organizzazione artistica, nel 1789 aprì a Parigi il Théâtre de Monsieur, finché, in seguito alla rivoluzione francese, fu costretto a trasferirsi a Londra (1793), che dovette peraltro lasciare nel 1798 (rifugiandosi per un anno a Schönfeld, presso Amburgo), non essendo ben chiare le sue tendenze politiche. Aveva intanto ripreso l'attività virtuosistica, divenendo anche direttore artistico per le opere italiane...

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