Non avevo letto mai nulla della Weil e questo libro costituisce per me oltre ad una sorpresa gradevole anche l’opportunità di affrontare una riflessione sul dopo Olocausto o meglio sulla situazione dei sopravvissuti non tanto ai lager quanto alle persecuzioni; chi è riuscito a salvarsi fuggendo in tempo!! Grete Weil definisce se stessa “una testimone del dolore”, una testimone oltre che delle persecuzioni, del terrore, dell’annichilimento, delle angosce e delle ingiustizie subite, anche delle “conseguenze tardive” di quello che definisce morbo di Auschwitz. Chi ha scampato l’orrore dei lager non porta marchiato sulla sua pelle il numero del suo annientamento ma lo porta nell’anima. Tutta la vita non basta a rimuovere il trauma, il ricordo e nel suo caso a costruire la sua identità. I cinque racconti che compongono il libro sono molto toccanti proprio per la nitidezza del suo stile e del suo vissuto. Particolarmente utili sono i due apparati critici della curatrice e traduttrice Camilla Brunelli. Penso che la mia conoscenza su questa scrittrice non si fermerà qui!!
Se gran parte della letteratura tedesca ed europea del secondo dopoguerra è in qualche modo segnata dalla cesura culturale simboleggiata da Auschwitz - nei temi del disagio della civiltà, della mancanza di parola, del vuoto esistenziale o del sentimento del nulla che la caratterizzano - l'opera di Grete Weil, invece, affronta e tratta direttamente il "morbo Auschwitz", ben lungi da definirsi solamente "influenzata" da esso. L'autrice fa della deportazione e dello sterminio degli ebrei, della condizione di vittima e delle conseguenze di quel morbo il tema unico della sua opera. Nel 1992 esce "Conseguenze tardive", una raccolta di cinque racconti e un testo di riflessione finale di particolare interesse poiché conclude l'opera narrativa di Grete Weil di cui rappresenta il testamento letterario. Allo stesso tempo esso costituisce il punto di arrivo della riflessione di tutta una vita sulle "conseguenze tardive" del trauma di Auschwitz, che riguardano non solo le vittime sopravvissute, protagoniste dei racconti, ma si estendono anche ad aspetti più generali della società europea contemporanea che fu teatro dei crimini nazisti.
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Anno edizione:2008
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