Niente di nuovo sotto il cielo: la tesi sostenuta dalla Cantarella è quella che ci viene sempre propinata quando osiamo protestare per qualcosa che reputiamo ingiusta-e lo è - ma è ormai legge. Dura lex sed lex: tanto deve bastare per dover ubbidire, come se le leggi non fossero un prodotto umano, nel bene e soprattutto nel male, con buona pace della Giustizia .Sarà’ mica per il famoso mito della democrazia? Curioso come i diritti individuali, sventolati come pilastri su cui poggia l’ideale società borghese, vengano subito accantonati ed esecrati , se rischiano di mettere in discussione il potere. Le riflessioni della Cantarella sono solo dei noiosissimi e ammuffiti avanzi, magari di qualche altro suo libro. Li butti pure, sono andati a male.
Contro Antigone o dell’egoismo sociale
Proprio come in un'orazione, portando prove a sostegno della propria tesi e confutando gli argomenti di potenziali avversari, la più grande studiosa italiana di diritto greco traccia un profilo di Antigone spiazzante e inevitabilmente divisivo.
«Il grande regalo di questo libro è dimostrare che il pensiero critico, unica nostra guida nella giungla di falsità che ci attornia, si costruisce nello scontro e nell’incontro». - Valeria Parrella, Robinson
«Vittima com'è di una disperata follia di annientamento e di distruzione, Antigone non ama nessuno, così come non ama sé stessa: il suo solo e vero amore è la morte». In una rilettura controcorrente della più celebre figura tragica della classicità, Eva Cantarella smonta pezzo per pezzo le basi su cui si fonda il mito di Antigone. Per la sua determinazione a dare sepoltura al fratello Polinice, violando la legge cittadina per obbedire a una legge non scritta, Antigone ha rappresentato nei secoli il modello insuperato di chi si oppone a un regime tirannico, di chi reagisce di fronte ai diritti calpestati e negati, di ogni donna in lotta contro il potere maschile. Ma questa figura che sembra racchiudere in sé ogni virtù non corrisponde al personaggio cui Sofocle ha dedicato l'omonima tragedia oltre 2500 anni fa. Ed è esplorando la distanza tra mito e personaggio che Eva Cantarella mette in luce lati sorprendentemente negativi dell'eroina da tutti osannata e arriva a contestare il ruolo di despota attribuito a Creonte, protagonista di una drammatica vicenda umana e politica che lo rende una figura non meno interessante e non meno tragica.
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Anno edizione:2024
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460145 13 giugno 2024Solo leftovers
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