La corona di fuoco. Poesie scelte - Andrej Belyj - copertina
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Letteratura: Russia
La corona di fuoco. Poesie scelte
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Descrizione


Andrej Belyj, uno dei vertici del simbolismo russo, amico di Ivanov e di Florenskij, è ancora troppo poco conosciuto dal pubblico italiano. Questo volume presenta una scelta di circa cinquanta testi poetici che compongono un distillato lirico fra i più alti nella storia della poesia del Novecento. Sullo sfondo del decadentismo europeo, della Grande Guerra, della rivoluzione bolscevica, mentre il mondo è in ebollizione, Belyj mette in campo Argonauti, centauri e giullari; macina colori e suoni, oro, azzurro, porpora, fruscii, sibili, sciabordii d'acque e musica: un impasto poetico intriso di misticismo, che compone quella che Belyj stesso chiamava "melodia dell'insieme". Scrive Giuseppina Giuliano nella Postfazione: "La sua "filosofia dell'unità assoluta", la teoria del ricongiungimento dell'umano e del divino, il ristabilimento dell'armonia universale attraverso il regno della "Sofia" si traducono nell'opera di Belyj in cangianti spoglie di "Eterno Femminino". Convinto che il mondo sia governato dal dualismo, Belyj cerca attraverso la poesia di trovare il punto di incontro tra gli opposti principi dell'esistenza. Questo poeta-cantore, lungo la sua vita nasconde dietro una serie variegata di maschere il suo vero volto, perché "da sotto la maschera del visibile si spalanca l'invisibile"."

Dettagli

31 ottobre 2007
213 p., Brossura
9788876981074

Conosci l'autore

Foto di Andrej Belyj

Andrej Belyj

(Mosca 1880-1934) scrittore russo. Laureatosi in matematica e filosofia all’università di Mosca, esordì in campo letterario con una composizione in prosa ritmica (la II Sinfonia, 1903, cui seguirono nel tempo la I, la III e la IV), pervasa dalla fede nell’avvento di una nuova, favolosa era mistica; e con i versi di Oro nell’azzurro (1904), pieni di riferimenti a Nietzsche e all’iconografia romantico-simbolista di Böcklin. Dopo il fallimento della rivoluzione del 1905, in cui B. (come altri poeti simbolisti) aveva sperato e creduto, egli avviò un ripensamento dell’esperienza mistica, che si riflette fra l’altro nelle liriche di Cenere (1908), le più cupamente realistiche della sua produzione. Il suo primo romanzo, Il colombo d’argento (1909), storia dell’assassinio di un intellettuale da parte...

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