Ho letto ogni storia con la passione di una bambina che stringe tra le mani la cartografia di un luogo inesplorato. Le ho centellinate parola per parola, per non vederle estinguersi in un soffio. Alla fine, però, ho commesso un errore. Ho chiuso gli occhi e per pochi magici istanti mi sono allontanata dalla guerriglia colombiana, nel buio ho cercato orientamento e ho inventato nuove vite per Aita, l'"animera" che regala agli spariti senza nome un'identitá, per una madre che sorride e piange senza versare una lacrima, per Kayin e Bruno, e la loro ricerca di libertá che fa paura più che invidia, per Ricardito che cercando un amore giovane, ne trova solo uno usato e corroso dal tempo, per Merlenyz che cerca la fredda sferzata di un vento di cambiamento, per una bambina custode dei segreti un padre, per Jeremias, prigioniero della libertà delle montagne, l'interprete analfabeta di una lettera che imprigiona risposte a domande mai poste. Per il ragazzino dagli occhi asciutti, figlio del silenzio e di un seno mai conosciuto, testimone di nascite, morti e promesse di addii. Infine, ho aperto gli occhi, ed ho capito che non bastano i sogni a cambiare un presente impietoso. "Uno crede che la guerra sia come i film d'azione. Invece no. È quieta. Anzi, monotona. Fanno morire gente su gente e ancora gente, ma la guerra continua. E allora intuisci che non dipende nemmeno dal genere umano. Che non è questione di vincere. Né di nemici. La guerra non ha a che fare con niente. È un buco che sputa morti." IG: sussurri_tra_le_pagine
Creature della foresta
Una donna mette in piedi un cimitero per dare degna sepoltura ai morti che il fiume trascina via; in un villaggio occupato dai paramilitari una bambina si domanda cosa si celi dietro ogni lacrima, dietro ogni silenzio della madre; la scoperta di una lettera spinge un uomo a imparare a leggere e a scrivere per dare un senso alla sua storia. Nella cartografia di un territorio, quello della Colombia, attraversato da ciclica violenza e ferite collettive, sottoposto al paramilitarismo e al conflitto armato, i personaggi dei nove racconti di Laura Ortiz Gómez mantengono forza e passione intatte, spinti da pulsioni vitali quali l'immaginazione e il desiderio. Fragili, vulnerabili, fantasmi che portano impresso ognuno a suo modo il segno che il conflitto ha lasciato nelle loro vite, sono al contempo mossi da una dignità e da lampi di luce che li fanno sopravvivere all'orrore e li avvicinano al calore della vita animale. Con una scrittura che genera immagini e personaggi di una bellezza crepuscolare capaci di esprimere il dolore della terra, questo è un libro che celebra ciò che rimane, e persiste, dopo il passaggio della violenza
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Crazyangel 22 marzo 2023Meraviglioso esordio
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